Trasporti pubblici, 14 milioni di euro ancora non spesi in Sicilia. Reginella: “Beffa ai danni dei cittadini”

Trasporti pubblici, 14 milioni di euro ancora non spesi in Sicilia. Reginella: “Beffa ai danni dei cittadini”

PALERMO – Restano ben 14 milioni di euro che la Regione Siciliana ha a disposizione e può spendere per il settore dei Trasporti pubblici, ma pare che tutto sia fermo. A confermare tale situazione è il presidente dell’associazione Bus Turistici 2020 Maurizio Reginella.

Quest’ultimo afferma: “Siamo l’unica Regione che non ha presentato il piano di affiancamento e potenziamento dei trasporti pubblici per fronteggiare l’emergenza Coronavirus nonostante lo stanziamento da parte dello Stato di oltre 14 milioni di euro di cui la metà è stata già trasferita nelle casse della Regione”.

Lo stesso aggiunge: “Siamo presenti all’ennesima beffa ai danni dei cittadini e della categoria bus turistici. Dovevamo incontrarci con l’assessore regionale Marco Falcone per elaborare il piano trasporti”.

Si tratta di soldi che potrebbero essere investiti già dallo scorso agosto. A suscitare ulteriore scontento è la chiusura delle scuole superiori per sovraffollamento sui mezzi. A tal proposito il presidente Reginella dichiara: “Fa ancora più male sapere che hanno chiuso le scuole mentre nelle casse della Regione arrivavano i fondi per i bus e i nostri mezzi rimangono da un anno parcheggiati nei piazzali (prima per la chiusura della stagione turistica il primo novembre 2019 e poi per la soppressione delle gite scolastiche volute dal Governo il 23 febbraio)”.

Il presidente dell’associazione, inoltre, fa riferimento a un incontro avuto con il viceministro ai Trasporti Giancarlo Cancelleri da cui sarebbe emerso che il Governo non intende erogare ulteriori contributi a favore della categoria considerate le somme già stanziate. Pare che i 14 milioni, nel momento in cui non dovessero essere spesi, andrebbero intascati dai concessionari dei servizi di linea, che secondo Reginella “non solo in tutti questi mesi di pandemia hanno continuato a lavorare, ma potrebbero anche accedere ad altre forme di sostegno a cui i bus turistici non hanno diritto”.

Immagine di repertorio