SICILIA – La Regione Siciliana ha stanziato 50 milioni di euro come contributo ai Comuni per compensare l’aumento dei costi sostenuti per il trasferimento dei rifiuti all’estero. Questo è il contenuto del decreto del Dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti, che ha anche approvato l’elenco delle richieste ritenute ammissibili.
La promessa mantenuta ai sindaci siciliani
“Era un impegno che avevamo preso con i sindaci e che abbiamo mantenuto – afferma il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani -. Il governo regionale sta lavorando alla gestione dei rifiuti su più fronti, a cominciare dal nuovo Piano che a breve sarà approvato. Questo strumento ci permetterà di intervenire in maniera definitiva con la realizzazione di due termovalorizzatori pubblici, già finanziati con 800 milioni del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), e di altri impianti per il trattamento dei rifiuti, con l’obiettivo di aumentare la percentuale della raccolta differenziata. Nel frattempo, abbiamo anche risolto alcune criticità nell’impianto TMB della Sicula Trasporti, prevenendo uno stato di emergenza ambientale e igienico-sanitaria in circa 200 Comuni”.
Il commento di Schifani e Di Mauro
“Possiamo così dare una risposta concreta al grido d’aiuto dei sindaci siciliani e dell’Anci – aggiunge l’assessore regionale all’Energia, Roberto Di Mauro –. La manovra correttiva approvata dall’Ars e appena pubblicata ha permesso al Dipartimento di impegnare rapidamente questa somma per coprire i cosiddetti extracosti sostenuti dai Comuni nel settore rifiuti”.
Il decreto prevede che la determinazione definitiva dell’importo e l’erogazione del contributo saranno subordinate all’esito favorevole della verifica, per ciascun Comune, del rispetto della normativa in materia di conferimento dei rifiuti negli impianti dentro e fuori regione, del caricamento dei dati sulla piattaforma Orso (Osservatorio Rifiuti Sovraregionale), delle dichiarazioni di veridicità e dell’effettivo periodo temporale di conferimento dei rifiuti fuori regione, secondo i criteri stabiliti dalla legge.
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