SICILIA – Passa anche dalla Sicilia – seppur in maniera trasversale – il treno per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica italiana che succederà a Sergio Mattarella, ormai a fine mandato.
Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha fissato per il 24 gennaio prossimo la data nella quale i 1.088 grandi elettori (al netto delle defezioni da Coronavirus) si incontreranno a Roma per scegliere il Capo dello Stato.
Tra questi, oltre a deputati e senatori, dovranno essere presenti anche i delegati delle Regioni, 58 in totale (tre per ogni Regione, eccezion fatta per la Valle d’Aosta che sarà rappresentata da una sola figura).
L’Isola dovrà ufficializzare a breve i propri nomi da trasmettere alla Capitale. Una scelta che dovrà essere assunta – come da iter – tra i banchi dell’Ars. E proprio a Palazzo d’Orleans da giorni è iniziata la ricerca dei delegati regionali.
Per certi versi, tra le fila dei partiti la nomina dei rappresentanti isolani sembra affascinare tanto quanto la stessa designazione dell’inquilino del Quirinale. La seduta per il voto è fissata per mercoledì 12 gennaio alle ore 16 e fino ad allora si moltiplicheranno i “papabili”.
Secondo la prassi, due dei tre posti disponibili sono già virtualmente occupati dal governatore regionale e dal presidente dell’Ars e verranno confermati dai voti della maggioranza (ogni parlamentare può esprimere una doppia preferenza). L’ultimo slot spetta al vice presidente dell’opposizione.
Nello Musumeci e Gianfranco Miccichè, quindi, potrebbero pensare fin da ora a non prendere impegni per la giornata del 24. A ogni modo, non sono da escludere sorprese dell’ultim’ora dettate dai classici “giochi di potere”.
Nel 2015, infatti, l’allora presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone (UDC) prese più voti del governatore Rosario Crocetta (PD). La ripetizione di uno scenario simile potrebbe essere letto come una sorta di “segnale” sul terreno politico locale in vista delle tattiche per le Regionali.
Più incerta, invece, la scelta legata al terzo delegato siciliano da mandare a Roma. La vicepresidente di opposizione, Angela Foti, è fuoriuscita nel 2020 dal M5S e fa attualmente parte di Attiva Sicilia, gruppo Ars in appoggio al Governo Musumeci. Pertanto, non può essere indicata dalle opposizioni.
Ieri sera, intanto, il presidente della Commissione regionale antimafia Claudio Fava ha ribadito – così come avvenuto nelle scorse settimane – la necessità di nominare una donna nel rispetto della rappresentanza di genere. Allo stesso tempo, ha fatto suo il recente invito dell’Anci a coinvolgere i primi cittadini tra i grandi elettori.
“Credo che l’appello dell’Anci vada raccolto: sarebbe un segnale di maturità e di condivisione indicare tra i grandi elettori siciliani un sindaco. Ancor meglio una sindaca. Un nome lo faccio: Maria Terranova, giovane e brava sindaca 5 Stelle di Termini Imerese“, ha scritto Fava sul proprio profilo Facebook.
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