SICILIA – “Per la Costituzione e per la legge Severino, Giuseppe Lupo è perfettamente candidabile alle regionali in Sicilia“, spiega all’Ansa Guido Corso – giurista e avvocato cassazionista – in merito alle perplessità della candidata del centrosinistra Caterina Chinnici sulla ricandidatura del deputato Pd.
“Quando si dice che un decreto di citazione a giudizio impedisce una candidatura – continua Corso – significa affidare la decisione alle Procure e questo lede il principio della separazione dei poteri. Lupo è stato rinviato a giudizio, non è stato condannato“.
È così che Guido Corso risponde alla candidata governatrice che da diversi giorni aveva già reso nota la sua intenzione di escludere dalle liste tutti coloro hanno procedimenti penali pendenti e problemi con la giustizia.
Sarebbe proprio questo il caso di Giuseppe Lupo che al momento rischia di dover rinunciare alla candidatura poiché risulta imputato per corruzione. Nonostante le premesse non siano delle migliori, non è ancora detta l’ultima parola: oltre a godere della stima delle Chinnici, della quale l’aspirante candidato è stato sostenitore alle primarie, Lupo potrebbe non rientrare tra coloro che per problemi con la giustizia devono mettere da parte l’idea di candidarsi: solamente alcuni reati prevedono l’incandidabilità e quello per il quale Lupo è imputato non rientrerebbe tra questi.