SICILIA – Un autunno anomalo, quasi surreale in Sicilia per le numerose alluvioni e fenomeni tipici di zone transoceaniche. Le strutture sono ormai sature di acqua diventando un pericolo imminente in ambito lavorativo e scolastico. Condizioni atmosferiche simili a quelle verificatesi sull’Isola sono da sempre all’ordine del giorno ma ultimamente si è innalzato il grado di criticità e frequenza, come mai? Ce lo spiega il Presidente del Centro Meteorologico Siciliano Stefano Albanese, a cui abbiamo posto diverse domande relative al caso.
Parla l’esperto
Cosa fare per evitare ondate di maltempo come quelle recenti?
“Non possiamo regolare la natura, più che altro è necessario evitare che il maltempo possa creare situazioni di criticità nei limiti del possibile partendo dalla tutela del territorio senza tralasciare la manutenzione delle nostre città rendendole, in qualche maniera, più pronte ad eventuali eventi avversi”.
A cosa è dovuto questo cambiamento meteorologico?
“Fenomeni estremi ci sono sempre stati, l’unica cosa che sta cambiando è la maggior frequenza con cui si manifestano. Una delle cause principali è il cosiddetto Riscaldamento Globale (Global Warming) che comporta automaticamente il riscaldamento delle nostre acque, del nostro mare che, di conseguenza, significa maggior rilascio di energia nell’atmosfera che genera combustibile per le condizioni atmosferiche. Più calore si avrà a disposizione e più ordinari diventeranno questo tipo di eventi. Proprio per questo i temporali più intensi li abbiamo durante la stagione autunnale poiché si ha maggior energia in gioco”.
In futuro la situazione peggiorerà?
“La tendenza è verso un peggioramento, tutto dipenderà da noi stessi. Ultimamente si è svolto un incontro tra le nazioni per cercare di stabilire degli accordi per provare a salvare il pianeta limitando il riscaldamento. Si è stabilita la soglia di 1.5° da non superare per quanto riguarda il Riscaldamento Globale. Solo il tempo dirà se si potrà superare questo periodo ma per evitare il peggio è necessario diminuire l’emissione di gas come l’anidride carbonica”.
Ciclone Apollo e Downburst, quale tra questi fenomeni può essere più assiduo e rischioso?
“Apollo è stato classificato come ciclone subtropicale, non è stato tropicale nonostante avesse diverse caratteristiche simili. Il Downburst, invece, è un fenomeno climatico particolare associato a dei temporali che genera forti piogge e forti raffiche di vento discensionali con moto orizzontale in uscita dal fronte avanzante del temporale, tanto da rendere la visibilità quasi pari a zero ed essere scambiato spesso per un tornado. Tutti i fenomeni climatici estremi, riconducendomi al discorso di prima, possono presentarsi con maggior costanza qualora le temperature continueranno a salire”.
Secondo lei bisogna cambiare stile di vita oppure è troppo tardi per porre rimedio a ciò?
“Non è troppo tardi ma il tempo sta per scadere. L’uomo più ha uno stile di vita ecosostenibile, (inquinando meno, facendo minori emissioni) prima potremmo provare a salvare la terra. Sono necessari, quindi, dei cambiamenti legati alle nostre abitudini e al movimento (spostarci a piedi, con i mezzi pubblici…)”.
Come si elabora una previsione meteorologica in caso di tempo avverso?
“Ormai sono presenti diversi modelli di calcolo sofisticati tra cui uno europeo molto prestigioso con sede a Bologna, un altro americano e tanti altri. Ogni modello di calcolo presenta dei margini di errore perché sappiamo bene che la meteorologia è una scienza imperfetta e come tale non si può stabilire una previsione con precisione matematica, possiamo provare a interpretare il nostro sistema atmosferico quindi, conseguentemente, si elabora visionando i modelli di calcolo conoscendo il territorio, stabilendo la probabilità attraverso cui quel determinato evento possa verificarsi”.
É soltanto colpa nostra? Il caldo record di quest’estate è una conseguenza? Di certo non c’è da stare tranquilli per i prossimi anni se non vi saranno dei cambiamenti radicali.
A causa del riscaldamento il mare Mediterraneo è sempre più caldo, l’atmosfera trattiene vapore acqueo scaricandolo con piogge e intensità maggiori, anche mai viste prima.
Foto di repertorio