SICILIA – “Dal confronto al Ministero per lo Sviluppo economico sulla vertenza Lukoil emergono notizie allarmanti. Siracusa e la Sicilia non possono e non vogliono rassegnarsi alla paralisi di un’azienda-simbolo per il petrolchimico e per l’intero sistema economico, ma soprattutto non possono e non vogliono accettare il declino occupazionale e sociale dell’area“.
Lo affermano i segretari generali di Uil e Uiltec Sicilia, Luisella Lionti e Peppe Di Natale, al termine della riunione che si è tenuta stamattina a Roma su convocazione del ministro Adolfo Urso.
“È inquietante apprendere – continuano gli esponenti sindacali – che le banche non intendano rinnovare le linee di credito all’azienda malgrado Sace, la finanziaria controllata dal Ministero dell’Economia, sia disponibile a fornire le garanzie necessarie. A gennaio, per affermazione della stessa azienda, la produzione a Priolo rischia di doversi arrestare a causa della mancanza di materia prima“.
Luisella Lionti e Peppe Di Natale aggiungono: “Per il Governo, adesso, le strade percorribili sono la richiesta di deroga comunitaria all’embargo del petrolio russo e l’impegno a favorire un’eventuale cessione dello stabilimento. Se ciò serve a salvaguardare i posti di lavoro e valorizzare il sito, va tutto bene ma resta la necessità di agire in fretta. Per questo, chiediamo che le istituzioni politiche procedano nella nazionalizzazione e intanto facciano di tutto per convincere le banche a concedere credito. Ci aspettiamo, dunque, una nuova convocazione in tempi brevi“.
Fonte foto Antonio Andolfi
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