Uve ottime e ritorno alla normalità. Fiducia per la vendemmia in Sicilia

Uve ottime e ritorno alla normalità. Fiducia per la vendemmia in Sicilia

PALERMO – Un’Italia divisa dal punto di vista climatico, ma unita sotto il segno di una vendemmia che – se l’ultima parte dell’estate manterrà un andamento stabile – promette qualità e, in molte zone, anche quantità. Il bilancio aggiornato al 3 agosto arriva dall’Accademia Italiana della Vite e del Vino, che con la sua rete di esperti ha tracciato un quadro dettagliato delle condizioni viticole su scala nazionale. In parallelo, Assovini Sicilia conferma il ritorno a un ciclo produttivo regolare per l’Isola, con dati che lasciano spazio all’ottimismo.

Vendemmia in Italia. Clima variabile, ma buone prospettive

Nord Italia: Il Veneto si prepara a una vendemmia leggermente anticipata per le varietà precoci, con un incremento produttivo e una qualità attesa buona. In Friuli-Venezia Giulia, il germogliamento anticipato e le alte temperature estive stanno imprimendo velocità alle fasi fenologiche, con la raccolta già partita per le varietà resistenti e in arrivo per il Pinot Grigio. In Trentino Alto-Adige, luglio piovoso ha favorito uno sviluppo vegetativo equilibrato, senza gravi criticità sanitarie: la vendemmia si prospetta qualitativamente valida e leggermente più abbondante. Più complessa la situazione nel Nord-Ovest: in Piemonte, Lombardia e Liguria, le forti piogge primaverili hanno reso necessaria un’intensa attività fitosanitaria, con stime in calo del 10-15% rispetto al 2024.

Centro Italia: L’Emilia-Romagna si distingue per previsioni in crescita, in particolare per Lambruschi, Trebbiano e Verdicchio. Nelle Marche e in Abruzzo, i ritardi fenologici e la presenza della tignola richiedono ancora monitoraggi attenti, ma la produzione appare solida. In Toscana, la situazione è più stabile: la vendemmia partirà a metà agosto per le varietà precoci e si estenderà fino a ottobre. Le quantità saranno leggermente inferiori rispetto al 2024. Analogo andamento per Umbria e Lazio, dove il caldo estivo e la peronospora hanno inciso sul potenziale produttivo.

Sud e Isole: Grande vitalità nel Mezzogiorno. In Puglia, Basilicata e Calabria, condizioni quasi ideali hanno portato a uno stato fitosanitario eccellente, con una produzione stimata in crescita del 20% rispetto al 2024. In Sardegna, le stime prevedono un +5% rispetto alla media triennale, con vigne in buona salute e qualità dal buono all’ottimo.

Vendemmia, il focus sulla Sicilia

È proprio dalla Sicilia, la regione della vendemmia più lunga d’Italia, che arrivano segnali significativi di equilibrio ritrovato. Secondo Assovini Sicilia, l’annata 2025 segna un ritorno alla normalità nei tempi di raccolta, una ripresa quantitativa rispetto al 2024 e una qualità delle uve già definita “ottima”. Il clima ha favorito lo sviluppo vegetativo e contenuto le problematiche fitosanitarie, pur con alcune eccezioni localizzate. “La Sicilia mostra resilienza e capacità di gestire le difficoltà legate al cambiamento climatico” – ha dichiarato Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia – “con l’obiettivo di tutelare e garantire la qualità del raccolto”.

La vendemmia in Sicilia Occidentale

Clima mite e piogge ben distribuite – come quelle del 15 maggio – hanno garantito un’ottima partenza. Le viti si presentano in perfetto stato di salute e i produttori mantengono una prudente fiducia. “Lo sviluppo vegeto-produttivo è stato eccellente. La quantità si mantiene nella media, ma la qualità è davvero promettente”, osserva Filippo Buttafuoco di Cantine Settesoli.

La vendemmia in Sicilia Sud-Orientale

Qui la vendemmia 2025 è una vera annata di riscatto. Dopo le siccità del 2024, l’equilibrio climatico ha permesso un recupero produttivo stimato al +20%. Il Frappato si conferma un vitigno di punta, resistente e qualitativamente eccellente. “Se le condizioni attuali si confermano, potremmo avere la miglior vendemmia degli ultimi quattro anni”, prevede l’enologo Marco Parisi di Feudi del Pisciotto.

La vendemmia nelle Isole Eolie

Anticipo di circa una settimana sulla raccolta, condizionato sia dal clima sia dalle preferenze del mercato. La sfida principale è stata l’oidio, contenuto con trattamenti mirati. La carenza idrica ha invece ridotto i volumi (-15%), ma la qualità si mantiene alta. “La preoccupazione non è la qualità, ma la tenuta del mercato di fronte a un’offerta in aumento e una domanda in calo”, spiega Pietro Colosi.

La vendemmia a Pantelleria

Le contrade più precoci dell’isola iniziano la vendemmia già a inizio agosto. Le condizioni climatiche favorevoli, con una buona riserva idrica, hanno dato vita a grappoli sani e maturi, anche se la quantità rimane sotto la media. “La qualità è molto promettente, specie per lo Zibibbo destinato al Ben Ryé”, afferma Antonio Rallo di Donnafugata.

La vendemmia sull’Etna

Sull’Etna, il ciclo vegetativo si è sviluppato regolarmente grazie a un inverno piovoso e a un’estate con pochi e brevi picchi di caldo. Le condizioni sanitarie sono ottime e le stime produttive in crescita (+10%). “Il raccolto si annuncia regolare e di grande qualità, se il clima continuerà a favorirci”, dichiara Maria Carella di Tenute Nicosia.