SICILIA – Tariffe schizzate alle stelle secondo l’associazione Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) con i seguenti aumenti nell’arco dell’ultimo decennio: l’elettricità del +240%, il gas ha il +65%, l’acqua al +57%, i rifiuti al 24%, con un complessivo medio del +68,7%; fra l’altro nota di cui ci si lamenta è la crescita reddituale che è di “solo” dell’11,5%, prevedendo possibili ulteriori aumenti.
I dati di Codacons
“In base ai dati ufficiali, nel 2012 la bolletta media della luce si è attestata a quota 524 euro a famiglia, mentre quella del gas è stata pari a 1.277 euro a nucleo.Nel 2022, e a causa dei continui rincari dei prezzi energetici, la bolletta media per l’elettricità ha raggiunto quota 1.322 euro, mentre per il gas una famiglia ha speso 1.866 euro. In 10 anni la spesa per l’energia elettrica è aumentata quindi di quasi 800 euro (+798 euro) mentre quella per il gas di 589 euro, per un totale di +1.387 euro a famiglia. Confrontando il dettaglio delle tariffe, si scopre che quelle della luce hanno segnato un vero e proprio record del +240%, passando dai 19,403 centesimi di euro per kilowattora dell’ultimo trimestre del 2012 ai 66,01 centesimi di euro dell’analogo periodo del 2022“.
Sempre il Codacons ha studiato l’iter di altro tipo di utenze domestiche: aumento per la fornitura d’acqua del +57%, con città più cara Frosinone e più economica Isernia; invece sui rifiuti l’incremento si aggira sul +24,1% con “primato negativo” di Catania ed Udine come meno costosa.
I dati dell’Istat e le parole del dirigente Tanasi
I dati ufficiali dell’Istat (Istituto nazionale di statistica), l’aumento del reddito netto medio è registrato all’11,5%, con ultimi dati risalenti all’anno 2020.
Così commenta il dirigente nazionale di Codacons e docente accademico, il catanese Francesco Tanasi:
“La spesa per le utenze domestiche ha registrato una impennata nell’ultimo decennio, ma i servizi non sono certo migliorati. Pesanti criticità si registrano soprattutto sul fronte idrico, dove le bollette risentono della rete colabrodo italiana caratterizzata da ingenti perdite e carenze strutturali che vengono scaricate sulle tariffe. Discorso a parte meritano le tariffe energetiche, letteralmente impazzite tra il 2021 e il 2022 per effetto delle quotazioni sui mercati.Le previsioni per il 2023, purtroppo, non sono positive,il gas, dopo le ultime riduzioni, ha invertito la rotta e ha già registrato un rialzo delle tariffe del 22,4% ad aprile; i prezzi dell’energia continuano a subire la volatilità dei mercati, mentre l’inflazione alle stelle e i costi in crescita porteranno ad un inevitabile rincaro delle tariffe di acqua e rifiuti nel corso dell’anno“.
Le statistiche sulle città più care e più economiche per acqua e rifiuti
Le città più care per l’acqua sono:
- Frosinone 880 euro
- Grosseto 855 euro
- Siena 852 euro
- Arezzo 835 euro
- Pisa 832 euro.
Le più economiche:
- Isernia 175 euro
- Milano 185 euro
- Campobasso 190 euro
- Cosenza 195 euro
- Trento 198 euro.
Le città più care per i rifiuti sono:
- Catania 595 euro
- Genova 481 euro
- Brindisi 465 euro
- Pisa 460 euro
- Messina 460 euro.
Le più economiche:
- Udine 175 euro
- Belluno 180 euro
- Pordenone 183 euro
- Trento 185 euro
- Brescia 197 euro.
Foto di repertorio