SICILIA – Il caro affitti colpisce gli studenti di tutto il territorio italiano ma in Sicilia il problema è duplice in quanto, oltre al diritto allo studio viene negato anche il diritto alla mobilità. Una problematica che attanaglia sempre più famiglie siciliane, che non riescono a sostenere le spese per l’affitto di una stanza e non trovano un’alternativa efficace nel trasporto pubblico.
È intervenuto ai nostri microfoni per trattare l’argomento Tiziano Spada, parlamentare regionale.
“Non c’è dubbio, che con l’assenza di posti letto e la mancanza di una mobilità interna, lo studente siciliano incontra notevoli difficoltà. In quanto, deve sostenere le spese per l’alloggio e i costi per poter studiare, come per esempio l’acquisto di libri. Anche quando lo studente è vincitore di borsa di studio, la somma che viene erogata è inferiore rispetto ai costi da sostenere” afferma Spada.
Il problema del caro affitti è stato preso in considerazione dal Governo Italiano che ha destinato 660 milioni di euro per l’acquisizione della disponibilità di nuovi posti letto in alloggi o residenze per studenti; un emendamento che risulta insufficiente rispetto alle necessità effettive.
Nell’Isola la situazione, come vi abbiamo anticipato, viene aggravata dal costo dei trasporti e dalla loro inefficienza. Tiziano Spada aggiunge: “Sulla questione della mobilità in questa finanziaria, il Governo regionale, non è intervenuto. Avevamo proposto di destinare 2 milioni di euro per gli studenti universitari con il fine di abbattere il costo della mobilità e quindi del trasporto tra una provincia e l’altra. Ma, purtroppo, questo emendamento non è stato approvato“, sostiene il parlamentare.
Insomma, studiare è un privilegio riservato a pochi. “In Sicilia tra gli alunni che richiedono la borsa di studio abbiamo gli idonei non vincitori, che sarebbero i soggetti in possesso dei requisiti per ricevere il supporto economico, ma a causa dell’assenza di Fondi non gli viene destinato“, continua.
“Bisognerebbe intervenire anche sull’importo che viene erogato ai vincitori effettivi della borsa di studio in quanto, la somma corrisponde a circa 3mila euro. Considerando che uno studente con quel denaro deve sostenere le spese per l’alloggio, i costi per poter studiare ma anche per vivere all’interno di una città diversa da quella di residenza, risulta un paradosso affermare che in Sicilia è garantito il diritto allo studio“, conclude Spada.
Foto di repertorio
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