SICILIA – Il governo Schifani ha presentato all’esame della commissione Bilancio dell’Ars la manovra di stabilità, la più consistente degli ultimi cinque anni: nel triennio 3,718 miliardi di euro.
Governo Schifani, manovra di stabilità consistente ed espansiva
Nel dettaglio, 1,010 miliardi di euro per l’esercizio 2026, 382,5 milioni per il 2027 e a 2,326 miliardi per il 2028. Lo si evince dal Dossier del Servizio Bilancio e studi dell’Ars, su cui sono stati presentati emendamenti che ne aumenteranno ulteriormente la consistenza finanziaria.
Stando a quanto riportato dai tecnici dell’Ars, “sotto il profilo strutturale, il provvedimento evidenzia un orientamento prevalente alla continuità delle politiche in corso, con rifinanziamenti che costituiscono circa il 61,6% dell’intera manovra“.
“Le nuove autorizzazioni di spesa rappresentano il 20,3% del totale”; gli accantonamenti nel fondo speciale “incidono per circa il 18%, risultando in alcuni esercizi superiori alle nuove iniziative di spesa”.
Cosa si legge nella relazione degli esperti
Una configurazione che – si legge nel dossier – consente di preservare “margini di flessibilità decisionale, demandando a successivi provvedimenti legislativi la definizione puntuale di parte delle risorse programmate”.
Le coperture finanziarie provengono quasi integralmente (95,2%) dal fondo vincolato per la legge di stabilità, con una marginale incidenza delle riduzioni di precedenti autorizzazioni legislative. “Non si rilevano disposizioni con effetti diretti sulle entrate, sebbene alcuni articoli intervengano su profili tributari o regolatori senza produrre impatti finanziari misurabili”, sottolinea la relazione.
Verso nuovi interventi legislativi
“Nel complesso, la legge di stabilità 2026-2028 – sostengono gli esperti dell’Assemblea – si configura come una manovra espansiva e di consolidamento, mirata a garantire la continuità delle politiche in corso e, al contempo, a predisporre le condizioni per nuovi interventi legislativi di medio periodo”.
E ancora, l’elevato livello degli accantonamenti nel fondo speciale “conferisce alla manovra una funzione di flessibilità programmatoria, delineano un quadro nel quale una parte rilevante della manovra rimane ancora da finalizzare, sia nell’ambito della legge di stabilità stessa sia attraverso successivi interventi legislativi nel corso dell’anno”.



