SICILIA – Ogni nave da crociera porta in Sicilia guadagni milionari. Nel 2024, i porti di Catania, Siracusa e Pozzallo hanno registrato l’arrivo di 265.000 crocieristi, generando un impatto economico superiore ai 65 milioni di euro. Secondo uno studio presentato al Castello Maniace di Ortigia, curato da Francesco Di Cesare ed Eleonora Celeghin di Risposte Turismo, il settore crocieristico nella Sicilia orientale presenta prospettive di crescita esponenziali, con una stima di 540mila arrivi e una spesa diretta che potrebbe raggiungere i 74,5 milioni di euro entro il 2030.
Cosa accadrà al settore in Sicilia orientale quando anche Siracusa entrerà a pieno regime? Le prospettive sono state al centro della presentazione dello studio “Lo stato della crocieristica nella Sicilia orientale: ricadute attuali e prospettive future”.
Attualmente, 35 compagnie di navi da crociera hanno scelto i tre porti della Sicilia orientale, contribuendo a una spesa diretta di oltre 29 milioni di euro, pari a circa 136.000 euro per ogni nave. Le ricadute indirette e l’indotto portano il totale a 65,7 milioni di euro. Questo dato riflette la capacità attrattiva che il territorio ha per il mercato crocieristico internazionale.
Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale, Francesco Di Sarcina, ha sottolineato il bisogno di sinergia tra i porti affidati all’ente, resa più urgente dall’ingresso del porto di Siracusa nella gestione dell’Autorità Portuale della Sicilia orientale.
“Il porto di Siracusa è prevalentemente crocieristico e turistico, non credo possa cambiare la sua natura – ha spiegato Di Sarcina – le prospettive di sviluppo devono essere viste nell’ottica di un’armonizzazione delle vocazioni degli altri porti del nostro sistema portuale, quindi Catania da una parte e, in qualche misura, anche Pozzallo“, ha spiegato il presidente.
Se Palermo si prepara a festeggiare il traguardo di 1 milione di crocieristi, tutta la Sicilia vuole sviluppare le proprie potenzialità, potendo già contare su numeri in crescita. “Sono profondamente convinto che il potenziale della Sicilia orientale sia ancora inespresso, e i segnali che ricevo confermano questa mia percezione” ha spiegato ancora il presidente dell’Adsp.
L’Autorità Portuale vuole avviare una fase “operativa” di sviluppo. “Dobbiamo sincronizzare processi, procedure e infrastrutture affinché tutto il sistema portuale, con Siracusa come pedina fondamentale, possa rilanciare il territorio dal punto di vista crocieristico“.
La presenza, i ricavi e l’indotto generato dal crocierismo devono crescere, ma senza gravare sul territorio. Il presidente Francesco Di Sarcina ha dichiarato di non volere un’attività di massa. “La mia preoccupazione è che, tanto per Catania quanto per Siracusa, il traffico non diventi eccessivo, invasivo, disordinato o disorganizzato, arrivando a creare danni invece che benefici“.
I sindaci del comprensorio condividono la visione. “È necessario mantenere grande attenzione – ha proseguito Di Sarcina – ma su questo punto, con i sindaci di Catania e Siracusa, c’è un’ottima intesa, e credo che lavoreremo tutti insieme per il bene del territorio“.
Durante l’incontro organizzato al Castello Maniace, è stato presentato il nuovo logo dei porti della Sicilia orientale, ideato internamente da Mario Arcidiacono e Umberto Passanisi. Il logo è composto da quattro cerchi di colore diverso uniti tra loro: blu per Catania, verde per Augusta, bianco per Siracusa e rosso per Pozzallo.
Questi colori verranno utilizzati nei porti stessi per rendere più incisiva la brand identity, mantenendo comunque il logo istituzionale nazionale, mentre questo ulteriore simbolo sarà utilizzato per finalità di marketing e promozione.
All’incontro, moderato dal direttore di Risposte Turismo Anthony La Salandra, sono intervenuti rappresentanti istituzionali dei territori coinvolti. Paolo Tiralongo ha partecipato in rappresentanza della Soprintendenza dei Beni culturali di Siracusa; Patrizia Valenti, direttore generale del Dipartimento Territorio e Ambiente e commissario straordinario del Libero Consorzio di Ragusa, ha dato il suo contributo alla discussione.
Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ha spiegato le caratteristiche specifiche e vocazioni dei singoli porti della Sicilia orientale, sottolineando l’importanza di una collaborazione integrata. Ha anche aggiunto che il 60% dei crocieristi manifesta il desiderio di tornare nei luoghi visitati, e circa il 20% lo fa effettivamente, trasformando così l’esperienza crocieristica in un’occasione di marketing territoriale.
Il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, ha definito il porto della città come un “anello debole” del sistema portuale, pur riconoscendo i progressi arrivati grazie alla gestione dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale attraverso la realizzazione dei progetti infrastrutturali già in corso.
La presentazione dello studio “Lo stato della crocieristica nella Sicilia orientale: ricadute attuali e prospettive future” si è conclusa con una tavola rotonda dedicata alle prospettive del turismo crocieristico nel Sud Est siciliano.
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