SICILIA – Segnali di risveglio nei volumi di traffico dei porti della Sicilia orientale, i quali hanno registrato un rilancio in alcuni settori e una stabilità in altri, come il quasi milione e mezzo di tonnellate di rinfuse secco registrato nel primo semestre di quest’anno, in cui solo Pozzallo ne assorbe ben 500mila, mentre Augusta registra un raddoppio.
Catania registra invece un incremento netto dei Ro-Ro con circa 4 milioni di tonnellate.
“Importanti risultati per i prossimi anni”
“Si tratta di significativi indici di vitalità del Sistema portuale della Sicilia Orientale – commenta il presidente dell’Adsp del Mare di Sicilia orientale Francesco Di Sarcina – sono numeri che, se lavoreremo bene, lasciano presagire importanti risultati nei prossimi anni, anche in vista dell’ulteriore Piano di riorganizzazione che vedrà la luce nel 2025. Essi ci suggeriscono anche alcune migliorie da apportare, che dovranno tradursi in azioni concrete da mettere in campo senza titubanze, in sinergia con gli operatori portuali”.
“I containers sono una scommessa”
Stabile invece il numero di TEUS, che si attesta intorno ai 28mila contro i 29mila del precedente anno, ma con un indice di pieni maggiore, che porta il contenuto ad un totale di 306mila tonnellate contro le 305mila del 2023.
“I containers, pur nei limiti della ragionevolezza, sono una scommessa a medio-lungo termine – sottolinea Di Sarcina – che ci auguriamo possa scontare il meno possibile gli effetti, pur presenti, della crisi di Suez e dello spostamento del terminal etneo al porto megarese”.
Situazione crocierismo
I dati sul crocierismo con le crociere a Catania registreranno un ulteriore aumento solo dopo la realizzazione degli importanti interventi pianificati allo scopo, e pertanto costituiscono al momento un obiettivo secondario in termini di scadenze.
Senza dimenticare che l’inserimento di Siracusa nel sistema portuale sta già destando grandissimo interesse tra gli operatori di settore.
I numeri del petrolio torneranno regolari
“In questo caso l’andamento del mercato è sostanzialmente indipendente dalle politiche dell’Autorità portuale – conclude Di Sarcina – In tal senso stiamo puntando a potenziare i volumi degli altri comparti, quelli sui quali è possibile agire con azioni di sviluppo direttamente attuabili dall’ente; anche se siamo consapevoli che nel giusto tempo nel settore petrolifero i numeri torneranno regolari”.