Giovani e lavoro, preoccupante il dato dei Neet in Sicilia: le donne riscontrano maggiori difficoltà

SICILIA – Le donne hanno maggiori difficoltà nel mondo del lavoro. È una realtà che caratterizza anche la Sicilia. Lo confermano i dati Neet, rilevando che le donne tra i 15 e i 34 anni che non studia, non segue percorsi di formazione e non lavora sull’Isola è il 52,5%.

Mentre i maschi – sempre sull’Isola – corrispondono al 47,5%. Percentuale alta rispetto alla media nazionale che è del 44%, con punte del 62,1% per la provincia di Caltanissetta e del 61,7% in quella di Palermo.

L’Italia è lo stato europeo che fa registrate il numero maggiore di persone che rientrano nella categoria dei Neet, cioè giovani tra i 15 e i 29 anni,  – 34 per l’Italia – che non lavorano, non studiano e non stanno affrontando un percorso di formazione professionale.

Lo scorso 8 novembre a Roma è stato presentato il Rapporto “Neet tra disuguaglianze e divari. Alla ricerca di nuove politiche pubbliche, dall’elaborazione è emerso che nel 2020 in Italia i Neet sono più di 3 milioni e in prevalenza si tratta di donne (1,7 milioni).
La più alta prevalenza di giovani che non studiano né lavorano si registra nel Sud Italia: parliamo del 39% rispetto al 23% del Centro Italia. A seguire 20% nel Nord-Ovest, 18% Nord-Est.

Tutte le Regioni italiane – come sottolinea Il Sole 24 Ore -, superano l’incidenza media nei Neet sulla popolazione giovanile in Europa nel 2020, che si attesta al 15%. La soglia più alta nelle regioni: Sicilia (40,1%), Calabria (39,9%) e Campania (38,1%). Nel Centro Italia la più alta incidenza si registra nel Lazio (25,1%).

I Neet con licenzia media hanno percentuali più alti, pur essendo concentrati in poche province, invece i non occupati laureati hanno percentuali minori ma sono distribuiti in più territori, soprattutto al Nord. Se si vanno ad analizzare, inoltre, i ruoli nei nuclei familiari, emerge che il 26% dei Neet sono genitori e vivono fuori dal nucleo familiare d’origine: tra questi le madri Neet toccano quota 23%, rispetto al 3% dei padre Neet.

Da sottolineare, infine, che la maggior parte dei Neet italiani risulta inattivo: vale a dire persone che demoralizzate hanno smesso di cercare un lavoro. Si tratta del 66% del totale. Tendono ad essere inattivi soprattutto coloro che si sono fermati al diploma di scuola superiore.