Taormina, la “casa” del fotografo Von Gloeden: grazie ai suoi scatti Oscar Wilde visitò l’isola

Taormina, la “casa” del fotografo Von Gloeden: grazie ai suoi scatti Oscar Wilde visitò l’isola

SICILIA – Wilhelm Iwan Friederich August von Gloeden, detto anche barone Guglielmo, è un fotografo che arrivò a Taormina nel 1878 e la rese nota in quel periodo grazie ai suoi scatti. Si trasferì per curare il male di cui soffriva, la tubercolosi. Nel frattempo aprì un atelier e si dedicò alla realizzazione di fotografie, in cui venivano ritratti ragazzi nudi, anche nei panni di divinità pagane.

Il nudismo caratterizza le fotografie del barone; in quel periodo non tutti i cittadini del paese apprezzavano il suo lavoro, in quanto violava le norme morali del pudore.

Molti artisti e persone di spicco, invece, vennero attratti e decisero di visitare Taormina. Tra cui Oscar Wilde, Gabriele D’Annunzio, l’Imperatore Guglielmo II e molti altri.

fotografie

Le sue opere resero nota la città in tutto il mondo, sia per i meravigliosi paesaggi ritratti che per la bellezza dei soggetti in foto. Ben presto, quello che per lui era un hobby diventò un lavoro, grazie al successo riscosso.

Così a Taormina, si inizio a sviluppare il turismo e la città tornò a vivere grazie alla stravaganza di artisti e uomini per lo più omosessuali, come appunto il barone Guglielmo.

foto von gloeden

Le sue fotografie vennero pubblicate anche in numerose riviste come “The National Geographic Magazine“.

Wilhelm Iwan Friederich August von Gloeden morì a Taormina nel 1931.

Cosa accadde dopo la morte del barone Guglielmo?

Le opere riscossero successo anche dopo la morte e vennero ereditate dal suo fedele assistente, Pancrazio Buciunì, tra cui stampe e lastre realizzate negli anni.

Tutto fino a quando l’archivio e i fondi di von Gloeden vennero sequestrati dalla polizia, in pieno periodo nazista. L’assistente venne accusato di “detenzione e commercio di foto pornografiche”, il processo cessò nel 1941 e si concluse con un’assoluzione. Ma già erano state bruciate migliaia di foto e materiale realizzato dal barone a causa del contenuto.

Altre stampe, ancora in circolazione, sono custodite in collezioni private o detenute da istituzioni pubbliche come il Civico Archivio Fotografico a Milano.