SICILIA – Rinunciare al bagno a mare nel giorno di Ferragosto. Potrà sembrare assurdo – soprattutto a coloro che sono abituati a trascorrere il 15 agosto in spiaggia – eppure quella che per molti siciliani ormai rappresenta una tradizione è una pratica che i più scaramantici tendono a sconsigliare.
La credenza popolare
L’idea di non dover fare il bagno in occasione di Ferragosto scaturisce da una diffusa credenza popolare, secondo la quale il 15 agosto di ogni anno gli spiriti maligni infesterebbero il mare, portando negli abissi i bagnanti, ignari del pericolo a cui andrebbero incontro.
Una curiosa leggenda
Alcuni ritengono, invece, che la cosiddetta “maledizione” di Ferragosto sia da ricondurre al carattere religioso della festa: “Allu Ferragosto l’Assunta ne vole uno pe’ idda“, recita un celebre detto secondo cui la Madonna dell’Assunta deciderebbe ogni anno di portare con sé un’anima in cielo.
In diversi Paesi si racconta, infatti, una curiosa leggenda che vede protagonisti due innamorati annegati proprio il 15 agosto. Secondo alcuni, si sarebbe trattato di sposi novelli, invece altri ritengono che i due fossero semplicemente fidanzati.
Si narra che a Ferragosto i giovani nuotarono fino al Canale d’Otranto, dove il mar Adriatico si incontra con lo Ionio. Quel giorno una grande onda sommerse i due, provocando la morte della donna.
Riuscito invece a sopravvivere, il giovane iniziò a recarsi ogni anno, il giorno dell’Assunta, lungo la riva per rendere omaggio alla sua innamorata, senza comunque rientrare mai più in acqua.
Il 15 agosto di qualche anno dopo, il ragazzo – che si trovava su una scogliera per pregare la sua amata – fu improvvisamente travolto da un’onda anomala che non gli lasciò scampo. Da quel giorno sarebbe nata una leggenda destinata a essere tramandata negli anni.
La leggenda… forse una scusa per tenere i bimbi lontani dall’acqua?
Nel corso del tempo la leggenda avrebbe iniziato a rappresentare anche un pretesto per tenere i bimbi lontani dall’acqua il giorno di Ferragosto, soprattutto nei momenti in cui la notevole affluenza dei bagnanti avrebbe reso maggiori i rischi legati alla balneazione.
Sarebbero stati quindi proprio i genitori a ricorrere alla leggenda nell’intento di tenere sotto controllo i figli più piccoli e spericolati e per evitare che, a seguito dei pasti abbondanti tipici di Ferragosto, i bimbi si gettassero in acqua.
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