Cultura

In Sicilia siti archeologici subacquei anche per non vedenti

SICILIA – I siti archeologici sommersi della Sicilia saranno accessibili anche ai subacquei non vedenti. Questo quanto sancisce l’accordo siglato tra la Soprintendenza del Mare e l’associazione pugliese “Albatros Progetto Paolo Pinto“. Il progetto si svilupperà nei prossimi tre anni e contempla numerose iniziative per lo sviluppo di un’accessibilità completa e indipendente dei siti.

Cos’è previsto

L’adeguamento degli itinerari archeologici subacquei, creati dalla Soprintendenza del Mare nei fondali siciliani, anche per le persone con disabilità visiva è una delle nostre priorità“- afferma Paolo Scarpinato, assessore regionale ai Beni culturali.

È in cantiere anche un progetto – prosegue – per formare istruttori e guide presso i centri di immersione siciliani, in modo da favorire questo particolare settore turistico. Una realtà già esistente in altre parti d’Italia e che la Sicilia vuole accogliere adeguando parte dei suoi percorsi culturali, sia nella tipologia di fruizione sia con la partecipazione attiva di guide adeguatamente formate“.

L’associazione “Albatros Progetto Paolo Pinto” vanta un’esperienza ventennale nel campo delle immersioni per subacquei non vedenti e ha pianificato e standardizzato la didattica Asbi, fondata sull’autonomia consapevole e sulla conoscenza dell’ambiente marino. Il metodo elaborato da Manrico Volpi, trainer dell’associazione, è utilizzato dagli istruttori durante le immersioni e si avvale di sussidi e supporti, come ad esempio un riconoscitore, dispositivo che permette di individuare 114 specie subacquee endemiche e numerose tipologie di reperti archeologici.

Alcune dichiarazioni

Sarà l’occasione per standardizzare alcune delle procedure già sperimentate in alcune esperienze effettuate nei fondali pugliesi e nel lago di Bolsena – sostiene Ferdinando Maurici, Soprintendente del Mare.

Per la fruizione degli itinerari sommersi siciliani – continua – è in programma la realizzazione della stampa in 3D di modelli dei siti subacquei, da utilizzare nel corso dei briefing pre-immersione al fine di consentire ai subacquei non vedenti di toccare con mano i reperti che troveranno sott’acqua“.

Redazione

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