SICILIA – La mitica saga giurassica di Jurassic Park e Jurassic World ha reinventato, in chiave narrativa, l’era dei dinosauri, magnifici rettili dominatori del mondo fino a 65 milioni di anni fa.
Nominandoli, non possiamo far altro che pensare alla ferocia del Tyrannosaurus Rex, all’intelligenza predatoria del Velociraptor e all’importante mole del Triceratopo. Tutti carnivori ed erbivori, tra i più noti al grande pubblico, che sono vissuti nell’area geografica corrispondente all’attuale nord America dove è stata ritrovata buona parte dei loro fossili.
Meno diffusa, invece, è la presenza di questi imponenti animali in Europa e, in particolare in Sicilia. Va sottolineato, innanzitutto, che l’aspetto della nostra Isola, al tempo del regno dei primordiali padroni del globo terrestre, doveva essere totalmente differente rispetto a quello attuale.
Dove oggi sorgono l’Etna, le meravigliose spiagge e la vegetazione di macchia mediterranea, vi era probabilmente una maestosa distesa d’acqua conosciuta con il nome di Tetide, che, grazie alla deriva dei continenti, avrebbe successivamente portato alla nascita degli attuali mari Mediterraneo, Caspio e Nero.
Facile dunque ipotizzare la proliferazione di specie marine nei luoghi dove, diversi milioni di anni dopo, si sarebbe innescato il processo di emersione del territorio siciliano, sotto l’impulso della placca nordafricana. Nessun mastodonte dai denti acuminati e dalla pelle squamosa, bensì creature dalle dimensioni più contenute e somiglianti, nell’aspetto, a mammiferi cetacei come i delfini.
È il caso dell’Ittiosauro siciliano appartenente al gruppo degli shastasauri. In base ad alcune vertebre fossili ritrovate soltanto pochi anni fa su monte Scalpello, al confine tra le province di Enna e Catania, e attualmente custodite al museo civico di Storia Naturale di Comiso (Ragusa), è stato finalmente possibile accertare alle nostre latitudini la presenza di questi rettili.
Ma, una volta affiorata dal mare, anche la Sicilia è stata patria di specie terrestri di rettili preistorici? La scoperta avvenuta casualmente nel 2005 a Capaci, in provincia di Palermo, può parzialmente rispondere al nostro quesito.
Su una parte di Grotta Lunga, una delle tante cavità presenti sulle montagne che circondano la località siciliana, è stato identificato l’arto di un Teropode, dinosauro carnivoro del Cretaceo e parente stretto del famelico T-Rex. Una novità assoluta che ha permesso di formulare nuove supposizioni sulla stessa evoluzione geologica della nostra terra.
Fonte foto di Eiji Kikuta da Pixabay
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