Giornata per il dialogo tra religioni e omosessualità, la storia di Alfredo Ormando

Giornata per il dialogo tra religioni e omosessualità, la storia di Alfredo Ormando

SICILIA – Oggi, 13 gennaio 2023, è la Giornata internazionale per il dialogo tra religioni e omosessualità: tema ancora attuale che necessita di una riflessione.

Questa giornata nasce in memoria del siciliano Alfredo Ormando, intellettuale e poeta dichiaratamente omosessuale che ha deciso di togliersi la vita nel 1998 in piazza San Pietro a Roma. Alfredo decise di darsi fuoco pubblicamente per protestare contro la demonizzazione dell’omosessualità da parte della chiesa cattolica. Dall’anno successivo è stata istituzionalizzata questa giornata per diffondere consapevolezza su quanto ancora cè da fare nella lotta a qualsiasi forma di discriminazione.

A distanza di tempo una riflessione rimane necessaria e attuale, in quanto in Italia ci sono associazioni di matrice cattolica che offrono agli individuiterapie di conversione“, ovvero tentativi per modificare l’orientamento sessuale di una persona, considerando l’omosessualità come una malattia.

Chi era Alfredo Ormando?

Alfredo era un cattolico originario di Caltanissetta ed era un componente di una numerosa famiglia. È riuscito a conseguire la licenza media a 35 anni. Nel corso della sua vita ha abbandonato diversi ambienti, dato che non era accettato per il suo orientamento sessuale, avvenne sia nella famiglia di origine – dalla quale si è allontanato -, che nel seminario francescano dove aveva cercato accoglienza.

Negli ultimi anni della sua vita ha denunciato, attraverso delle lettere, le ingiustizie alle quali gli omosessuali erano sottoposti.

Prima di darsi fuoco ha scritto: “Mi chiedo se un uomo già morto può essere considerato un suicida. Mi rendo conto che il suicidio è una forma di ribellione a Dio, ma non riesco più a vivere, in verità sono già morto, il suicidio è la parte finale di una morte civile e psichica“, sono queste le parole di Alfredo che continuano a fare male nel tempo.

La storia si ripete

Le parole e il gesto compiute da un uomo che non è mai stato accettato per qualcosa di profondamente naturale. Ancora oggi si verificano casi così estremi, in quanto le discriminazioni continuano ad essere fortipresenti.



Come nel caso di Cloe Bianco, la professoressa transgender che si è uccisa dando fuoco al suo camper. La docente era stata allontanata dall’insegnamento, lavorava nelle segreterie scolastiche e viveva nella “piccola casa a quattro ruote“, emarginata come tutte le persone “diverse” che la società cerca di spingere lontana dagli occhi.

Cloe nel suo blog prima del tragico gesto ha scritto: “Oggi la mia libera mortecosì tutto termina di ciò che mi riguarda”.

È evidente che la parità dei diritti non è ancora stata raggiunta, anche a distanza di anni dal tragico gesto di Alfredo.

La storia si ripete, sono tanti i ragazzini e persone omosessuali che decidono di togliersi la vita perché non compresi da una società che preferisce emarginare e discriminare; piuttosto che accettare e accogliere. È necessario riflettere e ricordare, perché una vita non può essere discriminata o spezzata per l’orientamento sessuale.

Lamore è sempre giusto.

Foto di repertorio