SICILIA – “Sono parte essenziale della comunità cristiana e della società, in particolare rappresentano le radici e la memoria di un popolo”. Sono queste le parole che, l’ormai trapassato, Papa Francesco aveva usato per onorare la festa nazionale dei nonni, ricorrenza che si celebra il 2 ottobre. Una possibilità, soprattutto in un paese tanto popolato da anziani come l’Italia, per confrontarci costantemente con contesti sociali tanto vicini quanto diversi dall’attuale. Ma come nasce la giornata? Cosa rappresenta?
Festa nazionale dei nonni, ricorrenza e custodia
La festa dei nonni è stata, formalmente, riconosciuta dal Parlamento italiano il 31 luglio 2005, tramite una legge. La data scelta per celebrarla, tuttavia, non è casuale ma coincide con un altro evento del calendario liturgico cattolico: la celebrazione degli angeli custodi. Una scelta che ha come obiettivo quello di onorare la funzione spesso attribuita alla figura dei nonni: custodire e rassicurare.
Un impegno, da parte dello Stato italiano, riproposto poi il 23 marzo 2023, tramite la Legge Delega 33/2023. Si tratta, infatti, di una delega che mira a una riforma politica destinata a venir incontro agli anziani non autosufficienti. Progetto legale che verrà poi concretizzato nel 2024, con il Decreto Legislativo 29/2024 che ne attua i principi.
Tali provvedimenti non fanno che comporre un piano specifico per anziani, assicurando così un invecchiamento sicuro sotto una protezione legale. Un vero e proprio scudo, schierato dai più giovani, per assicurare pace e tranquillità alla generazione trascorsa.
Tutela dell’anziano, un messaggio attraverso i secoli
Non a caso si parla di scambio generazionale, tramite un presente capace di convergere passato e futuro. Un concetto di cui è massima rappresentazione la celebre fuga da Troia, all’interno del mondo classico.
Un’immagine, nello specifico, raffigurata dallo scultore Gian Lorenzo Bernini tra il 1618 e il 1619. I soggetti sono il celebre eroe troiano Enea, il padre di quest’ultimo, Anchise, e il figlio Ascanio.
L’immagine, però, rappresenta ben altro di una semplice fuga. Enea infatti porta sulle spalle il vecchio Anchise, rappresentazione, per l’appunto, della nuova generazione che si immola per la tutela dei più anziani.
Un vero e proprio confronto tra generazioni, che rammenta l’impegno di cui dobbiamo responsabilmente addossarci nei confronti di chi ci ha preceduto.