SICILIA – Il Codacons ha depositato un esposto a tutte le Procure della Repubblica della Sicilia chiedendo l’apertura di indagini sul fenomeno dei suicidi in carcere.
L’iniziativa nasce alla luce dei numeri allarmanti emersi nel report 2024 del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, secondo cui lo scorso anno si è registrato un record di 83 suicidi dietro le sbarre, con 603 casi negli ultimi dieci anni, a cui si aggiungono 20 decessi per cause da accertare.
I numeri del sovraffollamento
Secondo quanto riportato, al 25 novembre 2024, le carceri italiane ospitavano 62.410 persone a fronte di una capienza regolamentare di 51.165 posti e una disponibilità effettiva di soli 46.771.
L’indice nazionale di sovraffollamento raggiunge così il 133,44%, con pesanti ricadute sulle condizioni di vita dei detenuti.
Il Codacons: “Ministero potenzialmente corresponsabile”
“Se le condizioni inammissibili e invivibili delle carceri hanno contribuito ai suicidi – si legge nell’esposto – come riconosciuto anche dal Presidente della Repubblica Mattarella, è necessario valutare una corresponsabilità del Ministero della Giustizia, titolare degli obblighi di tutela dei diritti dei detenuti”.
L’associazione ipotizza che possa configurarsi anche il dolo eventuale, qualora si dimostrasse che il Ministero abbia consapevolmente accettato il rischio del verificarsi di simili tragedie.
L’azione legale in Sicilia
Il Codacons chiede alle Procure di:
- avviare verifiche sul territorio
- accertare la sussistenza di reati come l’omissione di atti d’ufficio (art. 328 c.p.) e l’istigazione o aiuto al suicidio (art. 580 c.p.)
- esercitare l’azione penale contro eventuali responsabili
L’esposto si inserisce in un contesto nazionale sempre più drammatico, con il carcere che – secondo l’associazione – rischia di diventare un luogo in cui i diritti fondamentali vengono sistematicamente calpestati.