SICILIA – Terminata il 30 settembre la campagna antincendi boschiva che ha visto i vigili del fuoco impegnati dal 15 giugno su tutto il territorio nazionale: 79.796 sono gli interventi effettuati, 24.842 in più rispetto a quelli dello scorso anno e 3.461 in più rispetto a quelli del 2017, altro anno terribile per l’alto numero d’incendi. Tra le regioni più colpite la Sicilia, dove i vigili del fuoco hanno compiuto 16.770 interventi, seguono la Puglia con 14.045 e la Calabria con 9.257.
Il neo direttore regionale, l’ingegnere Ennio Aquilino, visitando i comandi della Sicilia, è stato chiaro: “Bisogna rendere autonome le province per eventuali rischi da emergenze, dividere in due la Sicilia Orientale e Occidentale con squadre mobili tempestive in caso di grossi eventi. Come USB vigili del fuoco Sicilia – continua l’ingegnere – sicuramente l’argomento ci è molto familiare, infatti da molti anni riceviamo vertenze e rimostranze mirate a tale criticità“.
L’alto rischio sismico, incendi ed idrogeologico, d’altronde, non è un argomento nuovo per il sindacato, che non vuole tralasciare la parte contrattuale attualmente in discussione: “Inail, riconoscimento malattie professionali, armonizzazione degli accessori e defiscalizzazione, tutela per i colleghi non più idonei al servizio, assunzioni e previdenza, perché senza previdenza i vigili del fuoco la pensione rischiano di non vederla o di prendere meno del reddito di cittadinanza!” tuona Aquilino.
In totale sono state 6.261 le ore di volo della flotta aerea del corpo: 5.193 dei Canadair, 1.068 degli elicotteri Erickson S-64 e AB-412. 2.066 sono stati invece gli interventi nei siti iscritti nell’elenco ufficiale aree protette EUAP: 756 nei parchi nazionali e 1.310 nei parchi regionali.
Le parole di Carmelo Barbagallo