SICILIA – Un bilancio drammatico caratterizza l’ultima operazione di salvataggio in mare della barca a vela Nadir, gestita dalla ONG tedesca Resqship: si registra una vittima e tre persone risultano ancora disperse.
Durante il soccorso, i sopravvissuti hanno riferito all’equipaggio che 15 persone erano cadute in mare, ma la Nadir è riuscita a recuperare 12 di loro, portando a 36 il totale dei migranti salvati.
Situazione a bordo e condizioni dei soccorsi
A bordo della barca in ferro si trovavano anche nove donne, di cui due incinte, oltre a due neonati e due bambini. Numerosi sono stati i casi medici gravi, tra cui ustioni chimiche e disidratazione.
Una delle donne in gravidanza è al settimo mese e, secondo quanto riportato dalla ONG, non avverte più i movimenti del feto da un giorno.
Partenza e condizioni della traversata
I sopravvissuti hanno dichiarato di essere partiti da Sfax, in Tunisia, sei giorni prima dell’intervento di salvataggio. Già dal secondo giorno erano rimasti senza carburante.
La prima segnalazione è arrivata dall’aereo Seabird 2 della ONG Sea Watch. La Nadir era tornata da poco in zona operativa dopo un fermo amministrativo di 20 giorni.