SICILIA – L’associazione Rifiuti Zero Sicilia ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro il Piano regionale dei rifiuti promosso dal governo Schifani, che viene definito “un piano scellerato che prevede tra l’altro la costruzione di due inceneritori in Sicilia, costruito in totale spregio delle alternative sostenibili e delle normative europee”.
“Con questa mossa, il governo regionale dimostra di essere ancorato a una gestione antiquata e fallimentare dei rifiuti, ignorando il principio cardine dell’economia circolare e della prevenzione”, prosegue.
Associazione Rifiuti Zero Sicilia presenta ricorso al Tar del Lazio
“Mentre l’Europa incentiva il riciclo e la riduzione dei rifiuti, la Sicilia torna indietro di decenni scegliendo una tecnologia obsoleta, costosa e dannosa per l’ambiente e la salute pubblica ed una strategia fallimentare – dice l’associazione – Il ricorso al TAR si fonda su gravi violazioni procedurali e su una pianificazione che ignora le alternative già documentate nel dossier di osservazioni inviato alla Regione”.
“La costruzione degli inceneritori – continua – rappresenta un danno irreversibile per l’ecosistema siciliano, aumentando le emissioni climalteranti e il rischio sanitario per le comunità locali. Inoltre, il piano si basa su previsioni errate della produzione dei rifiuti, ignorando le potenzialità del recupero di materia e gli scenari alternativi come quelli rappresentati dalle ‘fabbriche dei materiali‘ e dalle filiere del riuso. La Regione vorrebbe spendere oltre il 70% delle risorse finanziarie disponibili a valle per costruire gli impianti meno importanti per la corretta gestione e ignorando del tutto il principio Dnsh (Do No Significant Harm)”.
Le dichiarazioni
Salvo Bulla, presidente di Rifiuti Zero Sicilia, dice: “Abbiamo deciso di impugnare questo piano dinanzi al Tar perché è un attacco frontale alla transizione ecologica e alla salute dei cittadini siciliani. Schifani e il suo governo vogliono bruciare il futuro della Sicilia, anziché investire in strategie moderne e sostenibili. Non resteremo a guardare mentre si cerca di imporre un modello di gestione fallimentare e inquinante”.
Manuela Leone, referente regionale Zero Waste Italy e del progetto Transistor City, afferma: “La Regione ignora volutamente le alternative concrete alla combustione dei rifiuti e finge che non esistano modelli di gestione virtuosa già operativi in molte realtà italiane ed europee. Questo piano serve solo a favorire interessi economici di pochi a scapito delle tasche dei siciliani, della loro salute e del diritto a un ambiente sano per tutti. La Sicilia ed il Mediterraneo sono un hotspot del cambiamento climatico, siccità estrema ed alluvioni si alternano, eppure, in modo clamoroso la pianificazione regionale non tiene minimamente conto degli impatti climalteranti nella gestione dei rifiuti”.