Procure, a Siracusa confermata Gambino; a Messina 15 candidati per diventare capo

Procure, a Siracusa confermata Gambino; a Messina 15 candidati per diventare capo

SICILIA – Due procure siciliane protagoniste delle cronache locali di queste ore: se da un lato il Consiglio dei Ministri ha confermato Sabrina Gambino al vertice della Procura di Siracusa, dall’altro sono quindici ii candidati per diventare capo della Procura di Messina.

Csm conferma Gambino al vertice della Procura di Siracusa

Lo scorso anno, il Consiglio di Stato aveva deciso di annullare la nomina di Sabrina Gambino come procuratrice di Siracusa, in seguito al ricorso presentato da uno dei candidati, il magistrato Antonino Favara, che occupa il ruolo di sostituto della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo.

In foto Sabrina Gambino

Oggi, il “nuovoConsiglio Superiore della Magistratura, con una nuova delibera approvata a maggioranza, ha confermato la scelta dei consiglieri precedenti.

In 15 in corsa per capo della Procura di Messina

Quindici persone hanno presentato domanda al Consiglio Superiore della Magistratura per la posizione di Procuratore di Messina, che era stata lasciata vacante da Maurizio De Lucia, attualmente a capo dei pubblici ministeri di Palermo.

I candidati

  • Sebastiano Ardita, procuratore aggiunto a Catania e ex membro del Csm;
  • Pierpaolo Bruni, procuratore di Paola;
  • Vincenzo Capomolla, procuratore aggiunto a Catanzaro;
  • Carlo Caponcello, avvocato generale a Catania;
  • Angelo Cavallo, procuratore di Patti;
  • Salvatore Maria Curcio, procuratore di Lamezia Terme;
  • Antonio D’Amato, ex membro del Csm;
  • Fabio D’Anna, procuratore di Ragusa;
  • Vito Di Giorgio, procuratore aggiunto a Messina;
  • Giuseppe Lombardo, procuratore aggiunto a Reggio Calabria;
  • Giuseppe Francesco Puleio, procuratore aggiunto a Catania;
  • Rosa Raffa, procuratore aggiunto a Messina;
  • Marzia Sabella, procuratore aggiunto a Palermo;
  • Luca Tescaroli, procuratore aggiunto a Firenze;
  • Giuseppe Verzera, procuratore di Caltagirone.

In foto la Procura di Messina