SICILIA – È al vaglio del procuratore di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, la mossa del comitato calabrese che ha presentato un esposto contro gli espropri ritenuti necessari dalla società Stretto di Messina Spa per la realizzazione del Ponte sullo Stretto.
L’esposto è stato presentato dall’avvocato Maria Grazia Fedele e dai coordinatori del comitato, Rossella Bulsei, Giuseppe Fedele e Vincenzo Musolino.
Al momento non si può dire che sia stata aperta un’indagine; ancora non ci sarebbe nemmeno un’ipotesi di reato. In ogni caso il pm valuterà la richiesta del comitato anti espropri.
Le ragioni del comitato
I membri del comitato hanno scritto, nel documento consegnato alla Procura, che l’iter per la costruzione del Ponte “era stato bloccato nel 2012 dal governo Monti che con il decreto legge 187/2012 richiedeva una verifica tecnico-economica-finanziaria sul progetto del 2010 presentato da Eurolink“.
“Nel momento in cui si era interrotto l’iter – aggiunge il comitato – il progetto di Eurolink non aveva avuto le verifiche richieste dal governo Monti e non era stata dimostrata la fattibilità del Ponte“.
Riferendosi invece alla documentazione trasmessa lo scorso 30 settembre, hanno aggiunto: “Quella non è in realtà una relazione d’aggiornamento, tant’è che lo stesso comitato tecnico scientifico, di cui è stata dotata la società Stretto di Messina e composto da professionisti nominati dal ministero delle Infrastrutture, ha espresso, sul progetto, un parere favorevole con ben 68 osservazioni e raccomandazioni“. Il comitato si riferirebbe al mancato completamento delle “prove sulla tenuta del ponte al vento“ e di quelle “a micro zonizzazione sismica“.