“Pena ben distante dalla sua funzione rieducativa”, così dichiara l’ex governatore siciliano Totò Cuffaro

“Pena ben distante dalla sua funzione rieducativa”, così dichiara l’ex governatore siciliano Totò Cuffaro

SICILIA – “Oggi, purtroppo, la pena è ben distante dalla funzione rieducativa di cui parla la Costituzione. Chi come me è un ex detenuto trova tutte le strade chiuse e in alcuni casi non può nemmeno utilizzare la propria laurea per rimettersi al servizio della collettività. Chi ha persino scontato per intero la pena con buona condotta subisce delle pene afflittive da scontare dopo la detenzione e volte ad impedire ogni forma di reinserimento lavorativo e sociale”.

Sono queste le parole riportate dai colleghi di Ansa e pronunciate dall’ex governatore della Sicilia, Totò Cuffaro. Quest’ultimo, ex detenuto che ha trascorso 5 anni in carcere per favoreggiamento e rivelazione di segreto istruttorio, ha espresso apprezzamento “per le parole recentemente pronunciate dal Capo dello Stato quando ha ribadito che la detenzione ‘non si tramuti in alcun caso in una sorta di macchia indelebile, perché non è così, è una cicatrice che scompare, perché lo Stato ha il dovere di agevolare il reinserimento, il protagonismo nella vita sociale. Ciascuno di noi, ciascuno di voi, ha un’esperienza umana non ripetibile che può contribuire in maniera preziosa, importante nella vita di tutti'”.

Lo stesso Cuffaro ha poi ribadito la pericolosità nel fare lavorare un ex detenuto poiché “al datore di lavoro potrebbero negare la certificazione antimafia” e di conseguenza “si condanna l’ex detenuto a una sorta di ergastolo sociale, che ricorda tanto la capitis deminutio del diritto romano”.

Immagine di repertorio