PALERMO – Il Tribunale per i minorenni di Palermo ha stabilito la decadenza dalla responsabilità genitoriale per un uomo coinvolto in Cosa Nostra, ritenendo che l’appartenenza a un’organizzazione mafiosa sia incompatibile con il ruolo di padre.
L’uomo era stato arrestato su richiesta della Direzione distrettuale antimafia e condannato a 20 anni di reclusione.
I figli affidati alla madre: “Garantito un percorso educativo sano”
I figli del condannato resteranno con la madre, la cui idoneità è stata accertata dai servizi sociali. Secondo quanto emerso, la donna, supportata dalla propria rete familiare, ha assicurato un contesto stabile, un buon rendimento scolastico ai figli e un modello educativo positivo.
La decisione dei giudici si basa su valutazioni dettagliate del nucleo familiare e sull’impatto potenzialmente devastante del contesto mafioso nella crescita dei minori.
Il profilo criminale del padre: traffico di droga e regole mafiose
Secondo quanto riportato nella sentenza, l’uomo avrebbe diretto e organizzato un gruppo criminale dedito al traffico di stupefacenti nel mandamento mafioso di Porta Nuova, gestendo anche la piazza di spaccio della Vucciria.
Sarebbe stato inoltre responsabile del reperimento di ingenti quantità di droga e dell’imposizione delle regole mafiose nel settore. Per i giudici, si tratta di comportamenti “fortemente sintomatici di un’inadeguatezza al ruolo genitoriale”, perché espressione di violenza, sopraffazione e illegalità.
Il precedente calabrese e il nuovo percorso intrapreso a Palermo
Questa misura rientra in una strategia già sperimentata in Calabria, con il protocollo “Liberi di scegliere”, voluto dal giudice Roberto Di Bella, oggi presidente del Tribunale per i minorenni di Catania. A Palermo, il percorso è stato avviato dalla procuratrice per i minorenni Claudia Caramanna, che ha già avviato diverse richieste di decadenza della patria potestà nei confronti di soggetti legati alla criminalità organizzata.
Un impegno che ha esposto la magistrata anche a minacce personali, ma che punta a tutelare i diritti dei figli, sottraendoli a modelli distruttivi e ambienti pericolosi.