SICILIA – Oggi, 5 dicembre, è la Giornata Mondiale del Suolo. Quest’anno, i riflettori si accendono su un problema centrale in Sicilia: la crisi idrica.
L’isola sta affrontando gravi sfide legate alla scarsità d’acqua e alla gestione delle risorse, un tema che si intreccia profondamente con la salute del suolo, sia a livello locale che globale.
Giornata mondiale del Suolo: la situazione globale
Secondo i dati della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura), il suolo è sottoposto a una pressione crescente. I dati più recenti evidenziano che:
- 33% del suolo mondiale è degradato, a causa di fenomeni come deforestazione, urbanizzazione, uso intensivo in agricoltura e inquinamento.
- Ogni anno, 24 miliardi di tonnellate di terreno fertile vengono erose, rendendo il suolo meno capace di trattenere acqua e nutrienti.
- La degradazione del suolo ha un impatto diretto sulla sicurezza alimentare globale, con una perdita stimata del 10% nella capacità produttiva agricola entro il 2050.
Inoltre, il suolo è una risorsa chiave per contrastare il cambiamento climatico: immagazzina circa il 25% del carbonio terrestre. La sua degradazione accelera il rilascio di gas serra, amplificando gli effetti del riscaldamento globale.
Focus sulla Sicilia: l’accordo per diga Ancipa dopo proteste e tensioni
Quest’anno, un passo avanti sembra essere stato fatto con l’accordo per il ripristino dell’acqua dalla diga Ancipa verso i comuni del Nisseno, tra i più colpiti della crisi idrica. Tuttavia, la situazione resta delicata.
Dopo giorni di proteste e tensioni, culminate nell’occupazione della diga da parte dei sindaci di Troina, Cerami, Gagliano Castelferrato, Nicosia e Sperlinga, è stato raggiunto un accordo durante una riunione in Prefettura a Enna. Presieduto da Salvo Cocina, coordinatore della Cabina di regia per l’emergenza idrica, l’incontro ha stabilito una gestione alternata del flusso idrico:
- Tre giorni di erogazione verso Caltanissetta e San Cataldo, per consentire l’accumulo nei serbatoi locali.
- Tre giorni verso i comuni dell’Ennese, riducendo i lunghi turni di distribuzione, attualmente limitati a una volta ogni sei o sette giorni.
Le recenti piogge hanno aumentato il livello della diga di oltre 80 centimetri, consentendo di ristabilire il flusso, ma con una condizione chiave: se il volume scenderà sotto i 500mila metri cubi, l’erogazione sarà nuovamente sospesa.
La crisi idrica in Sicilia: un problema strutturale
La diga Ancipa, che serve ampie aree dell’Ennese e del Nisseno, rappresenta un caso simbolico della crisi idrica in Sicilia. Negli ultimi mesi, la situazione è peggiorata drasticamente, con riserve idriche ai minimi storici e una distribuzione insufficiente. Questa emergenza è aggravata dalla mancanza di manutenzione delle infrastrutture e da scelte gestionali contestate.
Secondo gli esperti, la combinazione di cambiamenti climatici, inefficienze e sprechi richiede interventi urgenti:
- Manutenzione straordinaria delle dighe e delle reti idriche.
- Investimenti in tecnologie per il monitoraggio e la distribuzione.
- Promozione di pratiche sostenibili, soprattutto in agricoltura.
Il suolo e l’acqua: risorse inseparabili
In una regione già colpita da erosione e desertificazione, la tutela del suolo è strettamente legata alla gestione dell’acqua. La Giornata Mondiale del Suolo ricorda che solo un approccio integrato può garantire la sicurezza delle risorse naturali e il benessere delle comunità locali.
L’accordo sulla diga Ancipa, pur rappresentando un risultato temporaneo, è un segnale di speranza e un invito a riflettere sulla necessità di una gestione equa e sostenibile del territorio.