SICILIA – Sono arrivate le condanne in primo grado per traffico internazionale in quello che è stato un maxi sequestro record di cocaina nel Mediterraneo.
Si parla di cinque tonnellate arrivate a Porto Empedocle che potevano fruttare circa un miliardo di euro. Convolti comandanti ed equipaggio di due imbarcazioni.
Maxi sequestro di cocaina in Sicilia: le condanne
Il Gip di Palermo Marco Gaeta ha inflitto sedici anni al capitano della nave Plutus, il russo Viktor Dyachenko, e a Vincenzo Catalano, comandante del peschereccio Ferdinando D’Aragona, di 35 anni di Bagnara Calabra.
Condannati anche tre membri dell’equipaggio: Kamel Thamlaoui tunisino, 53 anni residente a Tricase (Lecce) che ha avuto 14 anni, mentre Elvis Lleshaj albanese e Samj Mejri tunisino, 48 anni, residente a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) ne hanno avuti 12 .
Inoltre sono state disposte multe da 100 mila euro per i due comandanti e 80 mila per i membri dell’equipaggio. Una volta scontata la pena per il capitano della Plutus e l’equipaggio il giudice ha disposto l‘espulsione dall’Italia.
Il sequestro
I finanzieri riuscirono a bloccare il passaggio della droga dalla nave Plutus, battente bandiera di Palau, al motopeschereccio Ferdinando D’Aragon. Si tratta del più grosso sequestro di cocaina in Italia, con il carico che, dall’America centrale aveva concluso il suo tragitto a Porto Empedocle.
L’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha ricostruito che la nave era partita a giugno da Santo Domingo per poi fare tappa a Trinidad e Tobago e successivamente nel porto di Las Palmas (Gran Canaria – Spagna).
Da qui era ripartita il 7 luglio, aveva attraversato lo stretto di Gibilterra ed era giunta infine nel Canale di Sicilia, in attesa del motopeschereccio salpato dalle coste calabresi. Una volta abbandonato il carico di droga, la motonave avrebbe tentato di riprendere il largo in direzione della Turchia, ma è stata bloccata.