SICILIA – Finisce un incubo, durato diversi anni, per il costruttore Emanuele Rossi, titolare della società Rossi Costruzioni Edili Srl e da tempo vittima di usura.
A metterlo in ginocchio sono state due bande criminali, apparentemente rivali, ma in realtà alleate nell’impresa di sottrargli denaro. Da un lato esponenti della mafia siciliana, dall’altra una banda romana, che aveva ottenuto la sua fiducia con la scusa di proteggerlo dai loro apparenti nemici, che da tempo minacciavano lui e la famiglia.
A scoprire la delicata situazione, sono stati gli investigatori della direzione distrettuale antimafia, coordinati dalla Procura di Roma.
I nove arrestati
Sono 9 le persone finite nei guai, tra cui due catanesi: 6 portate in carcere (anche se tre di loro erano già state arrestate nell’ambito dell’indagine “Assedio”), 2 ai domiciliari e una sottoposta all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Gli indagati sono accusati di aver costretto Emanuele Rossi a cedere la proprietà di tre immobili a prezzi inferiori a quelli di mercato. Le abitazioni in questione fanno parte di un complesso immobiliare di Pomezia, il Via del Mare. Sarebbero stati venduti a un valore di 300mila euro.
Fra i destinatari dell’ordinanza anche un imprenditore che avrebbe ricoperto il ruolo di mediatore, convincendo la vittima a sottoscrivere anche due contratti di sponsorizzazione in favore di una società di basket e di calcio per un valore complessivo di 100 mila euro.
Nel tentativo di convincerlo, i malviventi dei criminali avrebbero sparato diversi colpi di arma da fuoco contro il cantiere del suo complesso immobiliare.