L’indagine di Unioncamere sulle infrastrutture: la Sicilia è al di sotto della media nazionale e del Sud

L’indagine di Unioncamere sulle infrastrutture: la Sicilia è al di sotto della media nazionale e del Sud

SICILIA – Dopo gli incontri svoltisi ieri e oggi presso le Camere di commercio di Palermo-Enna, Trapani, Agrigento e Caltanissetta, si è conclusa la presentazione dell’indagine di Unioncamere Sicilia e Uniontrasporti.

Quest’ultima ha riguardato le priorità infrastrutturali delle imprese siciliane, realizzata nell’ambito dell’indagine nazionale di Unioncamere sull’intero territorio italiano.

Il “Progetto Infrastrutture” di Unioncamere Sicilia

La struttura regionale ha svolto il lavoro nell’ambito del “Progetto Infrastrutture” di Unioncamere Sicilia, finanziato dal Fondo di perequazione 2021-2022 di Unioncamere nazionale.

Oltre all’indagine, il progetto prevede la redazione di un “Libro bianco sulle infrastrutture”, attualmente in corso e di un “Progetto strategico” complessivo sui Nodi logistici interconnessi, di cui è già stata realizzata la mappa interattiva.

I due progetti verranno presentati nel loro complesso, con tutti gli aggiornamenti, in un prossimo evento regionale.

L’indagine sull’indice Kpi in Sicilia

L’indagine ha misurato l’indice Kpi di qualità delle infrastrutture, che in Sicilia è pari a 81,2, inferiore alla media nazionale e all’indice del Sud Italia, entrambi 83.

Le province di Agrigento e Ragusa sono i territori più penalizzati.

Inoltre, la Sicilia è quarta fra le Regioni del Sud dopo Campania (107,7), Puglia (97,2) e Abruzzo (86,7).

Per quanto riguarda l’energia e il digitale, ha un indice Kpi pari a 80,5, al di sotto della media nazionale.

Anche in questo caso i territori più sofferenti sono quelli di Agrigento e Ragusa.

I dati registrati dalle imprese siciliane

Le imprese siciliane registrano per il 38% un fatturato fino a 500mila euro, oltre il 52% vende solo nel proprio territorio, meno del 27% nel resto della regione e il 24% anche in altre regioni italiane.

Inoltre, solo il 3% esporta e solo il 5% effettua approvvigionamenti dall’estero.

In Sicilia l’85% delle spedizioni avviene solo su mezzi gommati, il 3% via gomma-mare o ferrovia.

Quasi la metà delle imprese considera, invece, mediocre o scadente la condizione di autostrade e strade, il 63% quella delle ferrovie e il 22,5% quella dei nodi logistici.

Il 34,7% è insoddisfatto degli aeroporti e il 38,6% dei porti.

Mentre, si è manifestato un lieve miglioramento per le reti a banda ultralarga e per quelle a 4G e 5G.

I 15 interventi infrastrutturali e 13 Nodi logistici

Fra i quindici principali interventi infrastrutturali programmati in Sicilia, le imprese hanno indicato come priorità: l’Alta velocità Palermo-Catania e Catania-Messina; l’itinerario Palermo-Agrigento; la velocizzazione della Catania-Siracusa; il collegamento del porto di Palermo con le autostrade.

Valutate queste priorità, il “Progetto strategico” di Unioncamere Sicilia punta, favorendo gli operatori del trasporto merci, su una maggiore efficienza della rete viaria e ferroviaria della Sicilia.

Lo scopo sarebbe la realizzazione di 13 Nodi logistici interconnessi a servizio dei produttori certificati e degli operatori logistici e spedizionieri certificati, da gestire anche grazie ad una App specifica.

Così, Unioncamere Sicilia ha già realizzato la mappa interattiva di questi 13 Nodi, attorno ai quali nasceranno Comunità energetiche rinnovabili.

Fonte foto ialmo.it