Cronaca

La tempesta “Gabri” dà una boccata d’ossigeno alla crisi idrica siciliana

SICILIA – La tempesta mediterranea Gabri è destinata a entrare nell’elenco dei fenomeni meteorologici più significativi degli ultimi anni per la Sicilia.

L’importanza della tempesta Gabri per la Sicilia

Secondo i tecnici del Servizio informativo agrometeorologico siciliano (Sias), il 17 gennaio 2025 è stato un giorno di pioggia eccezionale, tanto che l’unico giorno con una maggiore quantità di pioggia è stato il 25 marzo 2020. Questo evento ha avuto un impatto importante sul bilancio idrico della regione, in un anno che era iniziato con due mesi di siccità senza precedenti.

Un contributo significativo alla crisi idrica e al settore agricolo

I fenomeni del 17 gennaio hanno avuto un impatto importante, non solo sul bilancio idrico, ma anche sul settore agricolo e zootecnico. Le piogge hanno offerto un sollievo significativo, permettendo la sospensione delle attività irrigue, soprattutto nell’agrumicoltura, che ha ricevuto apporti vitali per la crescita delle colture.

Precipitazioni record nella stazione Linguaglossa Etna Nord

Gli accumuli di precipitazioni sono stati eccezionali, soprattutto nella stazione Linguaglossa Etna Nord (a quota 1875 metri), dove sono stati registrati alcuni dei massimi accumuli della serie Sias 2013-2025. In particolare, la stazione ha registrato 67 mm in 1 ora, 165 mm in 3 ore e 250,4 mm in 6 ore. Questi quantitativi sono particolarmente preziosi per la ricarica dei corpi idrici sotterranei etnei, situati su suoli lavici e rocce fessurate, che favoriscono l’assorbimento lento e profondo delle acque piovane.

Venti di burrasca e tornado sul Siracusano

Oltre alle piogge intense, anche i venti di burrasca e i tornado hanno fatto parte del fenomeno meteorologico. Sul Siracusano, sono stati registrati eventi particolarmente violenti, che hanno superato i massimi storici per la regione. La stazione di Calascibetta (Enna) ha registrato 26,0 m/s (93,6 km/h), superando il precedente massimo di 25,1 m/s registrato il 20 maggio 2023. Inoltre, la stazione di Ragusa ha segnato 34,1 m/s (122,8 km/h), superando il record di 33,7 m/s del 10 marzo 2012, durante la tempesta Athos. La stazione di Agira (Enna) ha registrato 31,3 m/s (112,7 km/h), anch’essa superando il massimo precedente del 10 marzo 2012.

Redazione

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