La denuncia di un’attivista siciliana: insulti e minacce direttamente sotto casa

La denuncia di un’attivista siciliana: insulti e minacce direttamente sotto casa

SICILIA – Una tempesta di insulti e minacce ha travolta la quiete di una ragazza siciliana 26enne, Cristina Irrera, attivista sui social a favore dei diritti.

La ragazza, infatti, attualmente a Milano come universitaria e segretaria del comitato sicurezza per Milano, è diventata bersaglio sui social, con il proprio indirizzo spiattellato online.

Cristina Irrera tra attacchi e intimidazioni, l’attivista sporge denuncia

A denunciare quanto sta accadendo è lo stesso comitato per cui Irrera lavora, di cui si è fatto portavoce il vicepresidente Nicholas Vaccaro.

Quanto sta accadendo a Cristina Irrera è intollerabile. -Ha dichiarato Vaccaro – Non solo si tratta di un attacco diretto alla sua sicurezza personale, ma è anche un chiaro tentativo di intimidire chi, come lei, dedica tempo ed energie alla collettività. Siamo di fronte a fatti di inaudita gravità che mettono a rischio la sua incolumità e che non possono in alcun modo essere sottovalutati”.

All’interno dei numerosi messaggi ricevuti dalla giovane si leggono tra le più disparate intimidazioni, dalle incitazioni violente alle minacce di violenza sessuale. Tutte informazioni, composte da migliaia di commenti, adesso raccolte all’interno di un dossier, consegnato alla polizia postale.

Un provvedimento permesso solo grazie alla querela della vittima, che ha così garantito l’avvio delle indagini necessarie. Indagini che, tuttavia, sembreranno impegnare abbastanza tempo, considerando che in casi come questo le persone si nascondono dietro account rubati o pacchetti di commenti reperibili online.

A questo proposito si è esposto nuovamente il comitato sicurezza per Milano, che ha ribadito: “Chiediamo alle autorità un intervento immediato e deciso per identificare i responsabili e garantire la piena protezione a Cristina”. L’invito alle istituzioni, tuttavia, si proietta anche al futuro, chiedendo alle autorità la “massima attenzione affinché simili episodi non rimangano impuniti“.