Incidenti sul lavoro in Sicilia, un campo di battaglia senza trincea. Codacons lancia la campagna “Zona Sicura – il lavoro non uccide”

Incidenti sul lavoro in Sicilia, un campo di battaglia senza trincea. Codacons lancia la campagna “Zona Sicura – il lavoro non uccide”

SICILIA – Gli incidenti sul lavoro rappresentano un vero e proprio bollettino da guerra e la Sicilia non è esente. Operai, che lavorano per portare ogni giorno un pezzo di pane a casa, si trovano a lottare in un campo di battaglia senza trincea.

Ogni settimana si consuma una tragedia: un operaio precipita da un ponteggio, un bracciante resta schiacciato da un mezzo agricolo, un giovane muore folgorato in un magazzino. A tal proposito, il Codacons ha lanciato la campagna “ZONA SICURA – IL LAVORO NON UCCIDE”.

L’iniziativa del Codacons sugli incidenti sul lavoro in Sicilia

L’associazione ha attivato da oggi una linea diretta rivolta a tutti i cittadini siciliani, ai lavoratori e ai familiari delle vittime, per raccogliere denunce, segnalazioni e prove di violazioni in tema di sicurezza sul lavoro.

È possibile inviare foto, video, testimonianze o anche semplici segnalazioni anonime alla mail sportellocodacons@gmail.com, al numero WhatsApp 3715201706 o chiamando il telefono 095441010. Ogni segnalazione può salvare una vita.

Il Codacons agirà in sede civile e penale nei casi più gravi, costituendosi parte civile nei processi per incidenti mortali o con lesioni permanenti, e chiedendo la chiusura delle aziende che mettono in pericolo la vita dei propri dipendenti.

Grave un operaio precipitato da 10 metri a San Cataldo

Sono tre i sinistri sul posto di lavoro che si sono verificati solamente nell’arco di 24 ore. Innanzitutto, il dramma di San Cataldo, dove un operaio di 23 anni è precipitato da un’altezza superiore ai 10 metri mentre stava lavorando sul tetto di un edificio.

Gravissime le sue condizioni di salute, è stato trasportato – in codice rosso – al Pronto Soccorso dell’ospedale Sant’Elia.

Operaia di StMicroelectronics ustionata dall’acido

Sempre ieri un’altra notizia che ha scosso la comunità: ci spostiamo a Catania, dove una donna di 45 anni – operaia allo stabilimento della StMicroelectronics – ha riportato ustioni al volto e al busto in seguito a un contatto con acido. Dopo l’allarme lanciato dai colleghi, sanitari del 118 l’hanno portata in codice rosso al Pronto Soccorso del Cannizzaro.

Secondo quanto si apprende, la vittima sarebbe attualmente ricoverata in Rianimazione, intubata, in prognosi riservata. Un incidente che non ha lasciato indifferenti i sindacati, i quali chiedono che “la salute e la sicurezza dei lavoratori non siano messe in secondo piano o trattate come un costo da ridurre”.

L’incidente alla Dolfin di Riposto: 37enne precipita da lucernario

Anche la giornata di oggi è iniziata in tragedia per i lavoratori. Questa mattina un operaio 37enne – originario di Vittoria – è precipitato da un lucernario mentre stava lavorando nel sito dell’industria dolciaria della Dolfin, a Riposto.

L’azienda ha specificato che “tramite i vertici e i tecnici incaricati, sta monitorando la situazione in dialogo con gli enti preposti ed è costantemente in contatto con i referenti della ditta incaricata dei lavori per seguire lo stato di salute dell’operaio”.

Tanasi (Codacon): “Il lavoro non può continuare a togliere la vita”

Ebbene, si tratta di stragi silenziose che non fanno rumore, che non riempiono le prime pagine ma che distruggono famiglie e comunità. Da questo nasce l’iniziativa del Codacons.

Come ha ben dichiarato il Segretario Nazionale, Francesco Tanasi, “ogni lavoratore che muore mentre svolge il proprio dovere rappresenta una ferita profonda per tutta la società. Dietro queste tragedie non c’è mai il destino, ma quasi sempre una catena di negligenze, omissioni e silenzi. Il Codacons non intende restare a guardare“.

“Chiediamo a tutti di rompere l’omertà, di farci sapere dove il lavoro è insicuro, dove non si rispettano le regole, dove si rischia la vita ogni giorno. Il lavoro non deve uccidere, deve garantire dignità e sicurezza”.