SICILIA – “La scorsa settimana è stata senza sosta: abbiamo effettuato oltre 3mila interventi con l’impiego di circa 1.400 uomini“. A riferirlo è Agatino Carrolo, direttore regionale dei Vigili del fuoco della Sicilia, nel corso di un incontro con i giornalisti per fare il punto sull’emergenza incendi.
Secondo Carrolo, la regione è stata colpita da condizioni climatiche estreme, con alte temperature e venti intensi che hanno alimentato i roghi in modo incontrollato. “Tali condizioni hanno favorito la distruzione di oltre 4.500 ettari tra boschi, sterpaglie e vegetazione”, ha spiegato.
Fondamentale si è rivelato anche il ricorso ai mezzi aerei, con un importante contributo da parte della Forestale e della Protezione civile.
Estate devastante: 21mila ettari distrutti dalle fiamme
Il bilancio degli ultimi due mesi è drammatico. “Da giugno a luglio abbiamo eseguito più di 18.700 interventi con l’impiego di 22.500 squadre. Il totale delle aree andate in fumo supera i 21mila ettari: sono numeri da paura”, ha dichiarato Carrolo.
Il dato più preoccupante è l’incremento esponenziale registrato nella sola ultima settimana. “Abbiamo registrato un aumento di quasi il 50% rispetto alla media degli interventi effettuati nei due mesi precedenti”, ha sottolineato.
Appelli inascoltati e prevenzione mancata
Il direttore regionale ha ricordato le segnalazioni preventive inviate già a maggio ai sindaci dei capoluoghi siciliani. “Avevamo invitato i Comuni a sfalciare le aree di vegetazione per contenere il rischio incendi”, ha spiegato Carrolo.
“Era una comunicazione che non richiedeva risposta, ma che intendeva sottolineare il valore preventivo dell’azione. In molti casi, per fortuna, è stata accolta positivamente“, ha concluso.