Incendi in Sicilia: 3 morti, 2 Forestali ustionati gravemente e 2mila sfollati – il BILANCIO

Incendi in Sicilia: 3 morti, 2 Forestali ustionati gravemente e 2mila sfollati – il BILANCIO

SICILIA – Bilancio tragico in Sicilia, dove si contano quasi 2mila sfollati e 3 morti in queste ore di fuoco, tra incendi e black out che hanno messo a dura prova gli abitanti e i soccorsi di ogni tipo.

Sul fronte roghi è stata un’altra notte di emergenza in Sicilia. Ci sono centinaia di focolai in attesa di intervento.

La Protezione civile e i vigili del fuoco sono al lavoro senza sosta, insieme ai 4mila Forestali addetti antincendio. La straordinaria ondata di calore ha messo in ginocchio la Sicilia e Palermo in particolare, dove le ultime 24 ore sono state infernali.

Il bilancio in Sicilia

Nel dettaglio, due settantenni sono stati trovati carbonizzati in un’abitazione avvolta dalle fiamme a Cinisi (Palermo) vicino all’aeroporto Falcone Borsellino, una donna di 88 anni è deceduta a San Martino delle Scale (Palermo) perché il fuoco ha impedito all’ambulanza di soccorrerla.

Ancora, una persona al momento è irrintracciabile a Patti (Messina).

Due forestali sono ricoverati con gravi ustioni rimediate mentre prestavano soccorsi. Quasi 2mila sfollati.

Ma non è tutto: ci sono roghi ovunque, alcune strade statali sono chiuse, paesi isolati. A Palermo e nei comuni limitrofi la situazione più grave: l’aria è quasi irrespirabile, il cielo è invaso dal fumo, piove cenere.

Non state all’aperto“, è l’avviso diramato dall’Asp per evitare conseguenze drammatiche. Vigili del fuoco, Forestali, protezione civile e carabinieri sono al lavoro senza sosta.

Il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, ha chiesto aiuto alla Protezione civile nazionale che ha inviato squadre di supporto.

Si sollecita anche il governo Meloni a proclamare lo stato di emergenza per la Sicilia.

Gente in strada a Palermo

Tutto a fuoco a Palermo: San Martino delle Scale, Monte Pellegrino, la riserva di Capo Gallo e il monte di Pizzo Sella, che domina Mondello e Sferracavallo. Anche a Bellolampo l’incendio ha distrutto una delle vasche.



La gente è fuggita in strada, abitazioni inagibili.

Le parole del sindaco di Palermo, Lagalla

Nel punto sull’emergenza incendi, fatto alla presenza, tra gli altri, del presidente della Regione Schifani, del prefetto di Palermo Cucinotta e della Protezione civile Nazionale, ho tenuto a precisare quanto sia importante che anche oggi, già a partire dalle 6, nonostante un miglioramento delle condizioni delle ultime ore, un canadair sia dedicato all’incendio che ha colpito la discarica di Bellolampo, dove nelle ultime 48 ore le squadre della Rap, che ringrazio a nome della città, hanno lavorato senza sosta e in condizioni proibitive per spegnere le fiamme nella quarta vasca.

Ho apprezzato l’attenzione del Con (Centro operativo nazionale dei vigili del fuoco) e del Comandante provinciale dei vigili del fuoco Inzerillo che già stasera ha inviato la richiesta per avere a disposizione il canadair sull’area di Bellolampo.

Inoltre, il mio pensiero e la mia vicinanza vanno in questo momento alle famiglie e agli imprenditori che in queste drammatiche ore hanno subito danni alle proprie abitazioni e ai propri esercizi commerciali e a tutte le forze in campo, dalle forze dell’ordine e i vigili del fuoco fino alla Protezione civile, le associazioni di volontariato e le squadre delle società partecipate, per evitare conseguenze più tragiche”.

Black out ovunque, disagi in ospedale

Si contano interi edifici senza energia elettrica per i danni alla rete che hanno provocato blackout: tanti anziani e disabili sono ancora bloccati nelle proprie abitazioni. Altri quartieri sono senz’acqua. Sia a Catania, che a Palermo.

Dal Policlinico universitario di Palermo i pazienti della Terapia Intensiva della nuova area di emergenza, inaugurata appena cinque mesi fa, sono stati trasferiti in altri ospedali e le sale operatorie sono state chiuse.

Altre scene “apocalittiche”

Ancora roghi al cimitero di Santa Maria di Gesù, alcuni residenti hanno dovuto abbandonare le abitazioni. Fiamme alte anche nel tempio ellenico di Segesta (Trapani), il punto di ristoro e la zona souvenir del parco archeologico sono andati in fumo.

Altri 28 turisti sono fuggiti dal villaggio di Calampiso a San Vito Lo Capo (Trapani), soccorsi con gommoni privati e poi portati in salvo.

Nel Messinese, a Santo Stefano di Camastra (Messina), cinque famiglie sono state costrette ad abbandonare le proprie case.

A Pantelleria in azione canadair ed elicotteri, a Ustica aliscafi e traghetti sono rimasti in porto.

Fuoco nelle autostrade

Un rogo ha danneggiato l’area di servizio Eni di Tindari, sull’autostrada Palermo- Messina (A20).

Distrutta l’area ristoro e l’intervento dei vigili del fuoco ha consentito di scongiurare il peggio, mettendo in sicurezza le pompe di rifornimento del carburante.

Un altro incendio è scoppiato lungo l’autostrada Palermo-Catania all’altezza di Ponte Cinque Archi. Il traffico è stato deviato.

Continuano intanto i problemi sulla Catania – Messina, chiusa in più punti a causa degli incendi. Segnalate code ad Acireale e dopo Taormina.

Ripercussioni anche sul traffico: aeroporto chiuso per diverse ore con voli dirottati, cancellati e disagi. Stop anche ai treni, automobilisti intrappolati in fila, strade chiuse. Un vero caos.

Anche Enna in fiamme

Anche Enna in fiamme: un vasto incendio sta bruciando la riserva naturale di Pergusa. Gli abitanti della zona, impauriti, sono usciti fuori casa per precauzione.

Sul posto ci sono vigili del fuoco, Forestale e Protezione civile regionale. Due anni fa le fiamme avevano lambito il cento abitato.