SICILIA – Oggi, 29 ottobre, ricorre la Giornata mondiale dell’Ictus. Tale ricorrenza nasce con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza dei gravi effetti e degli alti tassi di ictus e parlare dei modi di prevenzione, attraverso una migliore conoscenza pubblica dei fattori di rischio e dei segni di ictus.
Il 29 ottobre è anche un’opportunità per sostenere l’azione degli stakeholder a livello globale, regionale e nazionale che sono essenziali per migliorare la prevenzione dell’ictus, l’accesso al trattamento acuto e il supporto per i sopravvissuti e gli operatori sanitari. Per il 2021 e il 2022 la campagna sarà incentrata sulla sensibilizzazione sui segni dell’ictus e sulla necessità di un accesso tempestivo a un trattamento di qualità per l’ictus.
Tale ricorrenza ci interessa particolarmente in quanto nella nostra Sicilia si muore in media più che in altre regioni del Bel Paese. I dati, infatti, sono molto chiari 7,5 contro 10,2 ogni 10mila abitanti maschi; 6,4 contro 9,4 per le donne. In generale l’Ictus costituisce la prima causa di disabilità negli anziani, seconda causa di morte e la terza causa di disabilità a livello mondiale.
Prima di vedere nel dettaglio i sintomi è giusto dare una definizione alla parola più temuta. L’ictus cerebrale (stroke) è una malattia del Sistema Nervoso Centrale provocata da un disturbo della circolazione del sangue nelle arterie del cervello.
Si possono distinguere due forme di ictus cerebrale:
I sintomi dell’ictus cerebrale si presentano in maniera improvvisa e dipendono dalla zona del cervello colpita:
Quando si percepiscono uno più sintomi precedentemente descritti bisogna chiamare immediatamente il 112: l’operatore che risponde alla chiamata è in grado di inquadrare il problema attraverso un breve colloquio telefonico ed attivare i provvedimenti più opportuni.
Se si è colpiti da ictus mentre si è in strada, fornire indicazioni precise per essere facilmente raggiunti dalle autoambulanze (incroci, negozi, luoghi pubblici ed eventuali punti di riferimento come stazioni di servizio, ecc.). Al Pronto Soccorso vengono effettuati gli esami necessari e presi i provvedimenti terapeutici atti a evitare il ripetersi, anche in modo più grave, dell’ictus.
In primis, conoscere i segni dell’ictus e ricevere un trattamento salva rapidamente la vita e migliora il recupero. Subito dopo aver contattati i servizi emergenziali e la successiva diagnosi, il passo fondamentale è il ricovero in un’unità ictus specializzata.
Tutti i pazienti con ictus (ischemico o emorragico), come anche sottolineato dagli organizzatori della Giornata mondiale, devono essere ricoverati in una stroke unit specializzata, che prevede un reparto designato con un’équipe specializzata. I dati, infatti, mostrano che circa 1 persona su 10 ottiene un eccellente recupero se ricoverata in una stroke unit.
Al momento il trattamento più efficace è legato ai farmaci anticoagulanti (tPA o trombolisi) che, secondo la World Stroke day, aumentano del 30% le possibilità di un buon esito. I farmaci anticoagulanti rompono, infatti, i coaguli di sangue. Questo trattamento può essere somministrato fino a 4,5 ore dall’insorgenza dei sintomi in molti pazienti con ictus ischemico. Prima viene somministrato, maggiore è l’effetto.
Un altro trattamento è il recupero del coagulo (trombectomia meccanica) che comporta la rimozione di un coagulo di sangue. Quest’ultimo aumenta la possibilità di un buon risultato di oltre il 50%, migliora i tassi di sopravvivenza e riduce la disabilità per molte persone con ictus ischemico causato da un’ampia ostruzione delle arterie.
Fondamentale, dopo un evento medico di questa portata, è la riabilitazione che deve iniziare sin da subito, proprio nei momenti successivi a un ictus. La riabilitazione può migliorare la funzione e aiutare il sopravvissuto a ritrovare la massima indipendenza possibile nel tempo.
Purtroppo, come mostrati dai recenti dati, 1 sopravvissuto su 4 avrà un altro ictus. I trattamenti che prevengono un altro ictus includono farmaci per abbassare la pressione sanguigna e il colesterolo, terapie antipiastriniche, anticoagulanti per la fibrillazione atriale, chirurgia o stent per pazienti selezionati con grave restringimento dell’arteria carotidea.
I cambiamenti dello stile di vita possono anche ridurre notevolmente il rischio di un altro ictus. I cambiamenti includono mangiare bene, essere fisicamente attivi, non fumare, gestire lo stress e limitare il consumo di alcol.
Fonte immagine: World stroke organisation
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