SICILIA – La recente notizia del finanziamento da parte dell‘Unione Europea per lo sviluppo rurale in Sicilia, con 660 milioni di euro divisi in due per i prossimi due anni, ha ridato linfa per il comparto trainante del settore primario. Un aiuto da parte di Bruxelles diviso su più fronti, che è arrivato dopo una videoconferenza alla quale hanno partecipato anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera, e il dirigente generale del dipartimento Agricoltura, Dario Cartabellotta.
Un risultato che è stato commentato con molta soddisfazione dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e che porta a essere soddisfatti coloro sia coloro che operano nel settore che quelli che si prendono cura dei loro bisogni. Per ognuno dei punti dai quali il finanziamento è composto un aiuto si aspettava da parecchio tempo. Una conferma arriva dal direttore della CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) della Sicilia orientale, Graziano Scardino, che, oltre a confermare ciò, spiega anche come a causa del Covid ci siano stati degli slittamenti. Una menzione particolare merita lo stanziamento per il benessere degli animali, anche se si rimane sempre guardinghi riguardo alla spesa.
“Questi stanziamenti – afferma Scardino – da un lato vanno a rivitalizzare alcune misure per le quali abbiamo chiesto un rifinanziamento e dall’altro c’è la possibilità di rimodulare nuove misure di intervento per alcuni comparti agricoli della nostra isola. Ne abbiamo discusso al tavolo della governance regionale perché la Politica Agricola Comunitaria per via del Covid è slittata di due anni ed entrerà ufficialmente in vigore l’1 gennaio del 2023. Abbiamo chiesto esplicitamente il finanziamento per interventi infrastrutturali e i 70 milioni di euro dovrebbero finanziare un centinaio di strade. Altri 80 milioni di euro per 3mila aziende che avevano fatto richiesta per il bando dell’agricoltura sostenibile per poco meno di 60mila ettari e la misura degli investimenti per fabbricati, espianto, reimpianto e avviso di macchine agricole e lo slittamento della graduatoria per altri 250 giovani agricoltori. Per il virus della tristezza dovrebbero essere finanziati, su circa 1.700 ettari, fino a 1.600 euro con 25 milioni di euro. Quella riguardante il benessere degli animali è nuova e serve per aiutare gli allevatori, che con la pandemia hanno avuto un calo di vendite. Per i 20 milioni di euro riguardanti i Noccioletti dei Nebrodi stiamo parlando di rifacimento dei muretti e per la filiera florovivaistica altri 15 milioni di euro. Il nostro commento è positivo perché chiedevamo uno scivolamento della graduatoria. Abbiamo però anche il timore riguardante la capacità e la qualità della spesa e chiediamo all’Assessorato che queste misure vengano attivate e che i soldi vengano realmente spesi per le nostre imprese. Nell’ambito del New Green Deal è entrato di prepotenza il concetto della biodiversità e per questo motivo salvaguardare tutto ciò che riguarda anche i terrazzamenti, ridurre il rischio idrogeologico, preservare gli agrumeti della Piana di Catania e i limoneti del Siracusano ha una grande importanza, anche perché siamo riusciti a recuperare somme per 1.600 ettari”.
Anche l‘inserimento dei giovani in agricoltura e gli interventi per la viabilità rurale rivestono un grande ruolo tra le misure. Per essi si è combattuto molto.
“Anche per queste cose – conclude Scardino – abbiamo fatto una grande battaglia e così chi ha fatto una domanda dovrebbe prendere il contributo. La misura per i giovani in agricoltura da un lato favorisce l’insediamento, ma dall’altro obbliga i giovani a investire. Ci sono il ricambio generazionale, che noi favoriamo, e l‘ammodernamento dell‘impresa agricola, regolato dal Decreto Agricoltura 4.0. La viabilità rurale è un nostro chiodo fisso perché le strade interpoderali sono fondamentali per lo sviluppo del territorio. Si fanno sia strade nuove che la manutenzione di quelle già esistenti. Si tratta di 100 strade importanti per la penetrazione negli ambienti rurali, soprattutto per le aree più interne nelle quali la viabilità è carente, per un migliore congiungimento con le strade sia provinciali che statali. Si passa anche dal fondo naturale all’asfalto con le cunette, importanti per prevenire le frane e per una migliore regimentazione delle acque”.
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