Danni maltempo in Sicilia, esteso ad altri Comuni lo stato di emergenza e di calamità nazionale

Danni maltempo in Sicilia, esteso ad altri Comuni lo stato di emergenza e di calamità nazionale

SICILIA – In seguito al passaggio del ciclone Apollo e al progressivo aggiornamento della ricognizione dei danni causati dall’eccezionale ondata di maltempo che lo scorso ottobre ha colpito la Sicilia, il governo regionale ha esteso ad altri Comuni lo stato di emergenza regionale e la richiesta dello stato di calamità nazionale già deliberati il 27 ottobre.

Il commento del Presidente Musumeci

Continuiamo incessantemente, con i nostri uomini della Protezione civile e del Corpo forestale e con l’aiuto degli enti locali, ad effettuare sopralluoghi sui territori colpiti per rilevare le devastazioni causate da piogge, venti ed esondazioni. Il bilancio complessivo è pesante, altri Comuni si aggiungono alla lista di quelli che dovranno ricevere adeguati ristori. Roma ci ha assicurato sostegno, confidiamo che sia celere e adeguato“, commenta il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

L’elenco dei 13 Comuni aggiunti

In base alla relazione della Protezione civile regionale, guidata da Salvo Cocina, l’elenco degli 86 Comuni danneggiati dagli eventi meteo tra il 5 e il 26 ottobre è stato integrato con altri 13 territori: Biancavilla, Bronte, Mascali, Mascalucia, Mineo, Ramacca, San Pietro Clarenza, Sant’Agata Li Battiati, Sant’Alfio, Tremestieri Etneo e Vizzini nel Catanese; Nicosia nell’Ennese e Castell’Umberto nel Messinese.

Relativamente al passaggio del ciclone Apollo tra il 28 e il 31 ottobre – che ha causato danni al patrimonio pubblico e privato, interruzione di viabilità comunale, provinciale, statale e autostradale, allagamenti, interruzione di pubblici servizi, cedimenti di opere di protezione di moli e porti, isolamento di frazioni costringendo all’evacuazione di numerose famiglie – sono interessati alla dichiarazione dello stato di emergenza 32 Comuni: Sant’Angelo Muxaro nell’Agrigentino; Acireale e Militello Val di Catania nel Catanese; Alì, Alì Terme e Itala nel Messinese; Belmonte Mezzagno nel Palermitano; Acate, Ispica e Scicli nel Ragusano; Augusta, Avola, Buccheri, Buscemi, Canicattini Bagni, Carlentini, Cassaro, Ferla, Floridia, Francofonte, Lentini, Melilli, Noto, Pachino, Palazzolo Acreide, Portopalo di Capo Passero, Rosolini, Siracusa, Solarino, Sortino nel Siracusano; Erice e Paceco nel Trapanese.

La stima dei danni è ancora in corso. Una prima valutazione dei danni causati dal passaggio del ciclone Apollo, tra il 28 e il 31 ottobre, ha quantificato in 2 milioni di euro gli interventi urgenti e in 50 milioni quelli strutturali di riduzione del rischio. Complessivamente, l’importo dei danni causati dal maltempo in tutto il mese di ottobre è stimato in 10 milioni per gli interventi urgenti e in 150 milioni per quelli strutturali. Inoltre, si stimano ulteriori 50 milioni di danni all’agricoltura, alle attività produttive e residenziali.

Maltempo, delimitate dalla Regione le aree danneggiate: interventi su alcuni fiumi

Le disposizioni annunciate dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, nell’incontro di martedì mattina a Scordia, hanno già consentito l’attivazione della macchina organizzativa.
Sono misure di breve e medio termine, dopo il ciclone che ha colpito alcune aree del sud-est dell’Isola.

L’Ispettorato agrario di Catania ha completato la delimitazione dei territori che hanno subìto danni a causa delle violente piogge e trasmesso la relazione al dipartimento regionale dell’Agricoltura. Si attende la relazione del dipartimento di Protezione civile regionale per definire l’istruttoria sulla dichiarazione dello stato di calamità da parte del governo centrale.

Musumeci ha anche incontrato il presidente dell’Esa Giuseppe Catania, con il quale è stato disposto l’invio urgente a Scordia di quattro mezzi meccanici dell’ente, a disposizione del Comune, per i primi lavori di rimozione dei fanghi che impediscono persino l’accesso ad alcune aziende agricole. Nelle prossime ore il governatore presiederà un vertice tecnico per decidere alcuni interventi di somma urgenza sugli alvei dei fiumi danneggiati, da affidare al Genio civile.