SICILIA – Il governo Musumeci ha apportato delle modifiche ai bandi dei concorsi per 1.170 posti pubblicato il 29 dicembre scorso nella Gazzetta ufficiale.
In base a quanto stabilito, i cambiamenti consisteranno nell’eliminazione della previsione delle riserve per il personale interno all’amministrazione regionale e nella proroga del termine per la presentazione delle istanze, la cui scadenza era fissata al 31 gennaio.
È stato Marco Zambuto, assessore alla Funzione pubblica, a spingere la giunta a intervenire in seguito alla segnalazione del sindacato Cobas/Codir che quattro giorni fa aveva avvertito la Regione Siciliana del fatto che nei bandi veniva citato il comma 1-bis dell’art.52 del decreto legislativo 30 marzo del 2021, in merito alle riserve dei posti del personale interno.
L’errore consisteva nell’aver citato una norma ormai abrogata dall’art.3 del decreto legge 80/2021.
Per evitare che lo sbaglio commesso potesse compromettere i concorsi, il governo ha deciso di togliere le riserve per gli interni e di prorogare la scadenza dei termini della presentazione delle domande.
Alla luce della decisione presa, il Cobas/Codir annuncia battaglia, anche perché sarebbero tanti i dipendenti della Regione ad aver già presentato la domanda per i concorsi pagando le spese previste per la partecipazione.
Nel caso in cui il governo non avviasse in parallelo ai bandi anche le procedure per i dipendenti, il sindacato agirà attraverso azioni legali contro quello che è stato definito “uno scippo perpetrato nei confronti dei lavoratori“.
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