SICILIA – Controlli nel settore della ristorazione da parte dei carabinieri in Sicilia Orientale e sulla costa ionica.
I carabinieri chiudono un ristorante ad Avola e denunciano due persone
I carabinieri della Compagnia di Noto, con il supporto del Nucleo Antisofisticazione e Sanità (Nas) di Ragusa insieme al Nucleo Ispettorato del Lavoro di Siracusa, si sono trovati a svolgere nel fine settimana un servizio straordinario di controllo nel settore della ristorazione. Questa ispezione è avvenuta all’interno di un ristorante sito ad Avola, nel quale il Nas insieme all’Asp di Siracusa, s’è trovata a contestare delle violazioni relative a carenze di natura igienico sanitaria, mancata attuazione della procedura di autocontrollo alimentare (Haccp) e mancata tracciabilità sull’origine degli alimenti, mentre i controlli effettuati dal Nil hanno fatto sapere l’esistenza di quattro lavoratori in nero, di cui uno addirittura percettore del reddito di cittadinanza, su un totale di sedici occupati controllati.
Essi sono stati sanzionati amministrativamente per circa 43.500 euro ed è avvenuto il sequestro di più di 600 chilogrammi di prodotti ittici, in quanto ritenuti in un inadeguato stato di conservazione, nonché intorno ai trenta chilogrammi di salse e sughi di pomodoro e trenta chilogrammi di preparato ittico, sia perché congelato, sia per mancanza di tracciabilità.
I militari inoltre hanno preso provvedimenti riguardo la chiusura dell’esercizio di ristorazione, a causa delle gravissime carenze igienico sanitarie e strutturali verificate durante l’ispezione, così essi hanno anche denunciato all’Autorità giudiziaria di Siracusa i due rappresentanti legali. Si stima che il valore commerciale complessivo dei locali e delle rispettive attrezzature della struttura chiusa, sia di circa un milione di euro.
Sanzionato un ristorante etnico a sud di Messina
Negli ultimi giorni, controlli nel settore alimentare su Messina, con i carabinieri della Compagnia di Messina Sud e del Nas di Catania che hanno realizzato una verifica ispettiva ad un ristorante etnico che si trova nella zona meridionale del capoluogo peloritano.
Una volta svolta la verifica e comunicato l’esito, il gestore dell’attività è stato segnalato all’Autorità Sanitaria di competenza, per aver organizzato un deposito di alimenti, facendo omissione nel dare la prescritta comunicazione, nonché per aver tenuto oltre venticinque chilogrammi di prodotti ittici senza la prescritta etichettatura, piuttosto che della relativa documentazione riguardo la rintracciabilità. A causa delle irregolarità rinvenute, sono state emesse sanzioni amministrative per la cifra di 2.500 euro.