“Arrusti e mangia”: la tradizione della Pasquetta in Sicilia

SICILIA – La Pasquetta è la festa per eccellenza da passare con gli amici, parenti e soprattutto buon cibo. Armati di griglie, barbecue e tanta carne, i siciliani si preparano per la gita fuori porta per antonomasia o per meglio dire la “scampagnata” affiancata dall’arte magica dell’ “arrusti e mangia“.

Ma quali sono le origini di questa tradizione? Continuate a leggere per scoprire questo e molto altro.

La tradizione cattolica

Nella tradizione cattolica nel Lunedì dell’Angelo si celebra l‘incontro tra l’Angelo e le donne che si sono recate al sepolcro dove Gesù era stato seppellito dopo essere stato crocifisso.

La tradizione della grigliata di Pasquetta, vista da un punto di visto cattolico, simboleggia il ritorno della felicità e quindi anche della sazietà, poiché dal venerdì alla domenica di Pasqua è “peccato” mangiare in modo eccessivo.

Il costume di “festeggiare fuori” è legato ad un passo del Vangelo in cui, lo stesso giorno della Risurrezione, i discepoli di Gesù decisero di recarsi ad Emmaus, fuori le mura della città di Gerusalemme.

Origini arcaiche e il dopoguerra italiano

L’usanza affonda le proprie radici in un periodo addirittura antecedente alla Pasqua e collegato alla resurrezione di Tammuz. La morte del dio, di cui parla persino Ezechiele, coincide con l’arrivo delle stagioni fredde, mentre la sua resurrezione combacia con la primavera inoltrata, periodo in cui, cade anche la Pasqua.

In Russia è tradizione andare a mangiare, il giorno dopo la Pasqua ortodossa, in mezzo alle tombe generando un connubio tra felicità dei vivi e serenità dei morti.

Nel Bel Paese la festa fu introdotta durante la prima repubblica per poter festeggiare Pasqua di domenica senza avere ansie riguardanti il giorno lavorativo successivo.

L’arrusti e mangia a Catania

Ogni catanese DOC che si rispetti, sa bene che non esiste Pasquetta senza “arrusti e mangia” letteralmente “griglia e mangia“, una tradizione culinaria ,esente da qualunque bon ton, che prevede di gustare la propria carne in piedi e appena scesa dal barbecue, anzi, sarebbe meglio dire dal “fucularu“.

L’origine dell’arrusti e mangia risale alle scampagnate che molti catanesi si concedevano nei weekend sull’Etna o negli spazi verdi del territorio etneo. Scappando dalla confusione della città, molti cittadini si dirigevano presso le pinete o i boschetti, dove creavano dei barbecue “spartani” per accendere il fuoco.

La tradizione è ancora forte e viva incarnando a pieno la genuinità dello street food catanese.

Ma con la pioggia come si fa la scampagnata?

Come ogni anno il più grande nemico del “grigliatore” è la pioggia che, quasi ironicamente, cade a dirotto nel lunedì dopo la Pasqua.

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Articolo a cura di Santo Romeo

Santo Romeo

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