Sicilia zona gialla, l’isola paga le colpe dei no-vax: ecco come si è aperta la voragine del contagio

Sicilia zona gialla, l’isola paga le colpe dei no-vax: ecco come si è aperta la voragine del contagio

SICILIA – Era solo una questione di tempo. Lo ha sottolineato ieri sera il governatore della Regione Siciliana, Nello Musumeci, commentando a caldo la decisione del ministro della Salute, Roberto Speranza, di inserire nuovamente la Sicilia nella famigerata zona gialla che impone nuove restrizioni per l’emergenza Coronavirus.

La retrocessione dell’isola, prima area colorata del Paese dopo il ritorno dell’Italia in zona bianca lo scorso giugno, “non coglie di sorpresa alcuno” ma costituisce un “campanello d’allarme” per l’intero territorio nazionale in vista di una poderosa ripresa del contagio da Covid-19.

Le premesse per una nuova riclassificazione, in effetti, c’erano tutte. Da giorni, infatti, la Sicilia registra un incremento di contagiati da Coronavirus che non ha eguali nel resto dell’Italia.

Colpa della propaganda contro il vaccino e il grande afflusso di turisti, ha commentato sempre Musumeci, il quale ha ribadito la possibilità di nuovi aggiornamenti relativi la sua recente ordinanza che ha stabilito restrizioni in 55 Comuni.

Ed è di ieri la notizia dell’assalto, da parte di numerosi utenti no-vax, alla pagina Facebook del Commissario per l’emergenza Covid di Catania. Atteggiamenti bellicosi programmati che, a quanto pare, mirano a destabilizzare e a “togliere fiducia” nei confronti del vaccino.

A proposito della campagna di vaccinazione, la Sicilia continua a rimanere il fanalino di coda per quanto riguarda la somministrazione delle dosi. Adesso, a partire da lunedì 30 agosto, l’Isola dovrà pagare le colpe di chi continua a “scherzare” con il fuoco.

Immagine di repertorio