SICILIA – Riceviamo dalla professoressa Claudia Urzì, referente regionale della Federazione del Sociale USB Sicilia, il comunicato sulla denuncia, per frode, pericolo per la salute pubblica e danno erariale per le mascherine prodotte da FCA, presentata ieri dall’Unione Sindacale di Base, dalla Rete Iside onlus e da OSA – Opposizione Studentesca d’Alternativa, alla Procura della Repubblica di Roma e alla Procura regionale del Lazio della Corte dei Conti sul caso delle mascherine prodotte negli stabilimenti FCA Italy per le scuole e le aziende, non rispondenti ai parametri stabiliti dal Dpcm 17 marzo 2020 n. 18.
“Nella denuncia – si legge nel comunicato – presentata dagli avvocati Carlo Guglielmi e Arturo Salerni, si chiede alla magistratura di verificare l’esistenza del reato di frode in pubbliche forniture e più in generale di pericolo per la salute pubblica, indicando inoltre la possibilità che si sia concretizzato un danno erariale, stante l’elevata produzione (11 milioni di mascherine al giorno, il 70% del fabbisogno delle scuole italiane) degli impianti FCA. Per tali fattispecie si chiede non solo di individuare i responsabili, ma anche di adottare provvedimenti cautelari (il sequestro) per bloccare la situazione e garantire l’incolumità di cittadini e lavoratori.
La denuncia si basa sulle analisi di Archa srl (società accreditata da Accredia, ente designato dal governo italiano ad attestare competenza, indipendenza e imparzialità dei laboratori che verificano la conformità di beni e servizi alle norme), sul ‘potere filtrante‘ di due lotti di mascherine FCA Italy (uno pediatrico per le scuole prodotto a settembre 2020; uno per adulti prodotto per i lavoratori Fca a novembre 2020). Le analisi dicono che le mascherine pediatriche hanno un potere filtrante dell’83-86% (invece del 98% previsto dalla norma); le mascherine per adulti un potere filtrante dell’89-90% (invece del 98%).
Nella conferenza stampa online tenuta per illustrare la denuncia, USB ha ricordato come dell’inadeguatezza delle mascherine FCA si sia occupata a più riprese anche Striscia la Notizia, trasmissione con la quale USB, Rete Iside onlus e OSA hanno avviato un’interlocuzione per approfondire il caso di quella che si configura come ‘una frode gravissima’, con pesanti responsabilità del Ministero dell’Istruzione, ‘perché fin dal primo giorno tutti i lavoratori della scuola si sono resi conto dell’inadeguatezza delle mascherine, segnalandola al ministero‘”.