SICILIA – Aumenta la pressione sugli ospedali siciliani, gravati dalla quarta ondata Covid e la Sicilia raggiunge i parametri della zona arancione sia per quanto riguarda le terapie intensive che per i posti di area medica.
L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali ci fornisce il quadro di una situazione che sta diventando sempre più senza freni.
L’aumento più consistente arriva nei reparti di terapia intensiva: subiscono un aumento del 3% che porta il tasso di occupazione nell’Isola al 20% (soglia della zona arancione), a fronte di un aumento medio nazionale dell’1% e di una percentuale complessiva del Paese pari al 18%.
Sale vertiginosamente anche il numero dei posti letto occupati in area “non critica“: qui l’aumento in Sicilia è dell’1% che porta il tasso di occupazione al 32%. Anche in questo caso è stata oltrepassata la linea del 30% che segna il passaggio in zona arancione. I dati nazionali parlano, invece, di una occupazione al 27% con un aumento giornaliero dell’1%.
L’arrivo della zona arancione con le sue limitazioni per i no-vax porta con sé anche la possibilità per la Regione Siciliana di ricorrere alla didattica a distanza. Per questo le associazioni dei genitori sperano proprio nella zona arancione.
Posticipare il rientro in classe degli studenti siciliani almeno sino alla fine di gennaio, nella speranza che la curva del contagio da Covid-19 inizi a scendere. È questa la richiesta dei genitori preoccupati per la salute dei propri figli. La data ufficiale del rientro a scuola per gli studenti siciliani arriverà in queste ore.
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