Week-end di Pasqua, raggiunti i 35 °C in una città messinese

SICILIA – La Sicilia è sicuramente al centro di una situazione meteo grave, che nel week-end di Pasqua si è manifestata con un’ondata di calore senza precedenti. In provincia di Messina il termometro ha toccato i 35 °C.

Che marzo e aprile siano fuori dall’ordinario lo dicono anche i dati sulle piogge, praticamente assenti, condivisi dal Servizio Informativo Agrometereologico Siciliano.

Marzo e 1° aprile fuori dall’ordinario

La Sicilia ha vissuto un fine mese e un inizio aprile fuori dall’ordinario, con temperature estive che hanno sorpreso anche i più esperti meteorologi. Ieri, 1 aprile, prima dell’arrivo di correnti occidentali più fresche, diverse città hanno segnato valori massimi di temperatura mai registrati in aprile.

Lo dicono i dati della rete SIAS. Enna, Palermo, Messina sono state le province dove all’improvviso e arrivata l’estate, portando tantissimi siciliani a fare il primo tuffo a mare.

Arrivano i 35° come nel 1932

Tra le stazioni che hanno riportato dati eccezionali SIAS ha segnalato: Agira (EN), Calascibetta (EN), Castelbuono (PA), Mistretta (ME), Nicosia (EN), Patti (ME), Petralia Sottana (ME), Pettineo (ME), Polizzi Generosa (PA), e Torregrotta (ME). Quest’ultima ha raggiunto una temperatura massima di 35,0 °C, un valore più comune nelle torride estati siciliane che all’inizio della primavera.

Questi picchi di calore non sono comuni per questo periodo dell’anno, con eccezioni rarissime che si sono verificati lo scorso secolo nei giorni di 3 e 4 aprile 1932 (36,4 °C a Milazzo) e il 9 aprile 1985 (36,5 °C a Scillato).

Tuttavia, la gravità dell’evento di ieri non può essere sottovalutata, considerando la crescente frequenza dei fenomeni meteorologici estremi a cui si aggiunge ancora la mancanza di piogge.

Piogge di marzo: 20-30% rispetto alla norma

Ma non è solo il caldo a preoccupare la Sicilia. La regione sta affrontando anche una grave siccità, con le piogge di marzo ben al di sotto della media. Questa mancanza di precipitazioni ha colpito duramente soprattutto le regioni ioniche e centrali, dove la pioggia caduta è stata anche inferiore del 20-30% rispetto alla norma.

Le piogge, seppure scarse, hanno permesso almeno una sopravvivenza discreta delle piante appena seminate, ma le produzioni già avviate sono praticamente irrecuperabili. Il deficit pluviometrico – cioè la pioggia sostanzialmente assente rispetto la media stagionale – dal 1° settembre è ormai intorno a 350 mm per la provincia di Catania, circa 300 mm per le province di Enna e Siracusa, e leggermente inferiore per le province di Caltanissetta e Ragusa.

I dati del SIAS dimostrano la gravità della situazione e la necessità di adottare misure per affrontare questa crisi idrica che minaccia il futuro dell’isola. La Regione siciliana ha raccomandato a tutti senso di responsabilità nell’utilizzo dell’acqua.