Ambiente

Pubblicate le gare per la riqualificazione del fiume Dittaino

SICILIA – Il dipartimento perla prevenzione del dissesto idrogeologico, sotto la guida del presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, ha annunciato la pubblicazione di due bandi per la progettazione esecutiva degli interventi di riqualificazione del fiume Dittaino.

Si tratta del primo step di un iter che condurrà alla realizzazione di un’opera molto attesa nel territorio, suddivisa in due segmenti distinti.

Riqualificazione fiume Dittaino, avviate le procedure per le gare

Il primo interessa il tratto fluviale che attraversa i comuni di Agira, Regalbuto e Catenanuova, in provincia di Enna, e di Ramacca, nel catanese. Il secondo coinvolge l’area che si estende tra Catenanuova e Centuripe (provincia di Enna) e, nel territorio catanese, i comuni di Castel di Judica, Ramacca, Paternò e Belpasso, fino a raggiungere Catania, nel tratto compreso tra il ponte sulla SS 192 e il fiume Simeto.

Il team coordinato da Sergio Tumminello ha avviato le due procedure di gara per l’affidamento dei servizi di ingegneria e analisi geologiche e geofisiche, fondamentali per la stesura del progetto. La prima gara, con un valore di 186 mila euro, prevede la scadenza per la presentazione delle offerte entro il 22 aprile, mentre la seconda, dal valore di 237 mila euro, si chiuderà il 24 aprile.

Le dichiarazioni di Schifani

“Destiniamo risorse e strumenti alla protezione del sistema idrico fluviale della Sicilia – afferma Schifani – consapevoli che la prevenzione del rischio idrogeologico sia essenziale per contenere i danni provocati da eventi alluvionali, sempre più frequenti in occasione di condizioni meteorologiche avverse. Il mantenimento degli alvei rappresenta un intervento prioritario per garantire la sicurezza pubblica e proteggere il territorio”.

La situazione del fiume

L’intervento mira a una riqualificazione idraulica complessiva. Attualmente, lungo il suo corso, il letto del fiume è in gran parte ostruito da detriti e vegetazione, accumulati nel tempo, riducendo significativamente la sua capacità di deflusso. Il fiume, che si estende per circa 45 chilometri con una larghezza media di 120 metri, presenta sezioni ristrette e, salvo la porzione centrale, ha subito un significativo interramento lungo le sponde. Il sito è classificato con un livello di pericolosità idraulica P3 (rischio medio) , mentre il rischio idraulico varia tra R2 (rischio medio) e R1 (rischio moderato). La situazione è aggravata da un clima caratterizzato da forti piogge in autunno e primavera, che superano i livelli medi dell’area circostante, alternati a estati particolarmente aride, favorendo un progressivo processo di desertificazione.

Le soluzioni previste dal progetto comprendono il ripristino del naturale deflusso delle acque, il diradamento della vegetazione, la rimozione dei detriti, il rimodellamento e la manutenzione degli argini e la realizzazione di nuove opere idrauliche come soglie, briglie e argini per migliorare la stabilità dell’alveo.

Redazione

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