SICILIA – Come spesso accade durante la primavera sulle spiagge Siciliane si deposita la posidonia oceanica, una pianta importante dell’ecosistema marittimo. A causa delle sue caratteristiche, spesso, i sindaci dei comuni interessati intervengono nelle spiagge procedendo alla rimozione e al trasferimento della posidonia nelle discariche. Sulla questione è intervenuta l’associazione Mareamico che ne ha spiegato l’importanza di questa pianta per le nostre spiagge e i possibili riusi.
“Per molti queste distese marroni, presenti nel bagnasciuga di tante spiagge durante la primavera, rappresentano solo un rifiuto maleodorante: invece questi cumuli di fogliame sono importantissimi – spiega l’associazione -. Sono costituiti da ciuffi di posidonia oceanica, strappate dalla forza del mare e depositate sulle nostre spiagge dalle correnti. La posidonia oceanica è una pianta acquatica fondamentale per il nostro ecosistema. Essa ospita molti organismi animali e vegetali che vivono nella prateria e dove trovano nutrimento e protezione.
I posidonieti rappresentano una formazione chiave dell’ecosistema marino costiero, e proprio per questo motivo sono tutelati come siti di importanza comunitaria (SIC) – sottolinea Mareamico -. La loro funzione in mare è anche quella di smorzare la forza delle onde e quindi rappresentano una difesa naturale contro l’erosione costiera. Ma anche dopo morte svolgono la loro funzione di ammortizzatore, poiché innalzano lo spessore delle spiagge e opponendosi al moto ondoso, riducono l’erosione costiera.
Purtroppo – continua l’associazione ambientalista – queste montagne di fogliame non sono gradite dai bagnanti e ogni anno le amministrazioni si prodigano per la loro eliminazione, trasportandole in discarica, insieme a tanta sabbia intrappolata dentro.
Nelle zone costiere aggredite dall’erosione, queste montagne di posidonia vanno lasciate in loco – chiarisce Mareamico –. Mentre nelle spiagge stabilizzate questo fogliame può essere raccolto e trasformato da rifiuto in risorsa, come il cemento ecocompatibile, come compost o come si sta facendo nelle isole Egadi con il progetto “MEDONIA” che consiste nel riutilizzo di questi residui spiaggiati come riempimento di arredi multifunzionale per l’uso balneare, come ad esempio sedute e stuoie destinate soprattutto per la fruizione delle superfici rocciose durante il periodo estivo.
Non sprechiamo – conclude l’associazione – questa risorsa importante“.
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