SICILIA – La Sicilia si impegna per un futuro migliore, concentrandosi sul tema della sostenibilità ambientale, argomento fondamentale per garantire benessere e prosperità alle generazioni future. All’Università Kore di Enna è stato istituito un nuovo corso di laurea in “Tecnologie del costruito e della sostenibilità ambientale“.
Si tratta di una laurea triennale immediatamente professionalizzante, che risponde all’esigenza di creare una figura con competenze trasversali nei settori della gestione del processo edilizio, dei controlli, della protezione del territorio, in un ambito di transizione verso la sostenibilità ambientale. La qualifica acquisita dai laureati è quella di Responsabile dei Servizi di Prevenzione e Protezione.
Le materie del corso, risultano essere estremamente interessanti, soprattutto per l’area in cui la nuova classe funzionerà – Siracusa e Gela – punti nevralgici a causa della presenza delle varie realtà industriali. Tra cui il petrolchimico che occupa le zone di Augusta, Priolo e Melilli.
Tra gli insegnamenti previsti nel piano di studi anche: Bonifica dei Siti Contaminati ICAR/03; Sostenibilità dei trasporti ICAR/05; Laboratorio di Qualità dell’aria e Monitoraggio dei Corpi Idrici Naturali e Artificiali.
Ai nostri microfoni Rosario Lanzafame, professore ordinario di Sistemi per l‘energia e l‘ambiente, dell’Università di Catania: “La società presente necessità di un approccio sensibile e sostenibile rispetto alle esigenze del territorio. Una società che si sviluppi per soddisfare i propri bisogni tenendo conto della limitatezza delle risorse, abbandonando l‘idea dell’abbondanza“.
“Il corso di laurea dell‘Università Kore è un‘idea eccellente – afferma Lanzafame -, hanno avuto un‘ottima organizzazione e una buona capacità che ha battuto sul tempo tutti gli altri. Le istituzioni e gli atenei svolgono un ruolo fondamentale nella diffusione della cultura sostenibile. È necessario offrire ai giovani una prospettiva per ottimizzare le risorse a favore della propria terra“.
“In Europa ormai è chiaro il punto di arrivo, che è uguale per tutti i 27 Stati Membri. Il punto di partenza è differente per ciascuno, dunque i percorsi sono completamente diversi. Declinare la sostenibilità a Helsinki è diverso che farlo a Priolo, che deve fare molta più fatica“.
“Le aziende presenti nel territorio siracusano hanno la voglia e la necessità di riconvertirsi. Bisogna puntare – continua – su un ambizioso processo di conversione del modello di sviluppo industriale fin qui coltivato, che prioritariamente dimostri la sostenibilità ambientale come risultato non negoziabile. Cerchiamo di guardare al futuro per non commettere gli errori del passato. Gli obiettivi che ci siamo posti di raggiungere entro il 2050 come Unione Europea, hanno bisogno dello sforzo di tutti, e la strada giusta è quella della conoscenza e della competenza” conclude il professore Lanzafame.