Emergenza idrica in Sicilia, Schifani: «Criticità ultradecennali, il governo regionale è già al lavoro sulle soluzioni»

Emergenza idrica in Sicilia, Schifani: «Criticità ultradecennali, il governo regionale è già al lavoro sulle soluzioni»

PALERMO – La Corte dei conti, con il referto sulla gestione dello stato di emergenza idrica in Sicilia, ha richiamato l’attenzione su criticità strutturali maturate nel corso di oltre vent’anni e su un quadro normativo che, in alcuni casi, ha determinato frammentazioni di competenze.

Un’analisi che la Regione Siciliana accoglie «con attenzione», come sottolinea il presidente Renato Schifani, assicurando che l’esecutivo è già impegnato su più fronti per affrontare l’emergenza e costruire soluzioni strutturali.

Emergenza idrica in Sicilia. «Accogliamo i rilievi e lavoriamo per migliorare»

«Accogliamo con attenzione le osservazioni della Corte dei conti che richiamano criticità strutturali maturate in oltre vent’anni e un quadro normativo che, in alcuni casi, ha generato una frammentazione delle competenze. Su questi aspetti la Regione resta aperta a suggerimenti utili a migliorare l’azione amministrativa» afferma Schifani, evidenziando come la fotografia scattata dal documento contabile riguardi problematiche radicate nel tempo.

Emergenza e programmazione: gli interventi già avviati

Il presidente ricorda che da quasi due anni il governo regionale è impegnato parallelamente su due livelli: la gestione immediata dell’emergenza e la pianificazione di interventi strutturali.

«Da quasi due anni il mio governo – prosegue Schifani – è impegnato sia nella gestione dell’emergenza idrica sia in un piano ordinario di interventi infrastrutturali, finalizzato alla riforma del settore e all’accelerazione della manutenzione di dighe e adduttori. Sono state attivate, solo per l’emergenza, risorse per oltre 200 milioni di euro, tra fondi regionali e nazionali, ottenendo un incremento stimato del 30% della dotazione idrica delle aree colpite».

Dissalatori attivi e governance da riorganizzare

Accanto agli interventi immediati, la Regione sta puntando su infrastrutture moderne e su una gestione più efficiente delle risorse.

«Parallelamente – conclude il presidente – abbiamo già attivato tre dissalatori, pienamente operativi, e ne abbiamo programmati altri due a Palermo. Stiamo inoltre potenziando il dipartimento Acqua e rifiuti e avviando una riorganizzazione della governance del sistema, con l’obiettivo di superare frammentazione e ritardi storici e garantire risposte strutturali e durature ai cittadini siciliani».

L’obiettivo dichiarato del governo regionale è dunque quello di trasformare l’attuale emergenza in un’occasione per sanare ritardi storici, rafforzare gli impianti e garantire alla Sicilia una gestione idrica più moderna, stabile ed efficiente.